09 marzo 2023

Mutuo Variabile: Meglio Tasso BCE o Euribor?

Per comprare casa spesso è necessario domandare un mutuo e molte sono le cose da valutare. Tra le domande più comuni c'è sicuramente "a quale tasso di mercato è agganciato un mutuo a tasso variabile?": chi opta per un mutuo a tasso variabile può scegliere tra mutuo a tasso variabile Euribor oppure mutuo a tasso BCE, cioè il cosiddetto costo del denaro, il tasso di interesse che la Banca Centrale applica al denaro che immette nel mercato bancario.

La scelta tra un mutuo a tasso variabile indicizzato all'Euribor o al tasso BCE richiede una valutazione attenta e consapevole, considerando i vantaggi e gli svantaggi di entrambe le opzioni.

In primo luogo è importante sottolineare che il tasso BCE è determinato dalla Banca Centrale Europea e quindi non subisce oscillazioni giornaliere come l'Euribor, il quale viene calcolato in base al costo del denaro scambiato tra le principali banche europee. Inoltre il tasso BCE è storicamente più basso dell'Euribor, offrendo maggiore stabilità ai mutuatari.


Però i mutui a tasso BCE hanno spread più elevati rispetto a quelli indicizzati all'Euribor, il che può rendere l'offerta meno conveniente. Lo spread è un ricarico sul tasso di interesse applicato al capitale e rappresenta il guadagno della banca. È quindi importante valutare con attenzione le proposte delle diverse banche per individuare quella più vantaggiosa.

I mutui a tasso variabile, indipendentemente dall'indice utilizzato, hanno il vantaggio di essere solitamente più convenienti dei mutui a tasso fisso al momento della sottoscrizione, ma comportano il rischio di una rata soggetta a variazioni del mercato monetario. Ciò significa che in caso di aumento del tasso di riferimento la rata di rimborso aumenta, mentre in caso di diminuzione la rata diminuisce.


Meglio un mutuo a tasso variabile Euribor o BCE?

Un excursus storico degli ultimi 15 anni aiuta a capire vantaggi e svantaggi dei mutui a tasso variabile, se conviene di più un mutuo a tasso variabile Euribor o a tasso BCE e in che occasioni.

Come prima cosa bisogna aver chiara la differenza tra Euribor e tasso BCE (costo del denaro), perché il primo è influenzato dal secondo, che dipende dalle scelte di politica monetaria della Banca Centrale Europea.

Cosa è l'indice Euribor

L'Euribor, ovvero l'Euro Interest Bank Offered Rate, è un indice ampiamente utilizzato per la determinazione del tasso di interesse applicato ai mutui a tasso variabile. Tale indice viene pubblicato giornalmente dalla Federazione Bancaria Europea ed è calcolato sulla base del tasso medio di interesse delle transazioni finanziarie in Euro tra le principali banche europee.

In pratica l'Euribor è il tasso di interesse a cui le principali banche europee si prestano denaro tra loro: se la BCE aumenta il costo del denaro alzando il tasso di rifinanziamento principale (il tasso BCE appunto) e gli altri tassi sui depositi, anche le banche dovranno aumentare i tassi di interesse sui prestiti (che si fanno tra di loro e che concedono ai clienti) perché "pagano" di più il denaro che prendono dalla BCE.

L'Euribor può essere calcolato a 1 mese, 3 mesi, 6 mesi e a 12 mesi (per i mutui in genere si usa l'Euribor 3 o 6 mesi) e rappresenta un parametro fondamentale per il calcolo del costo dei mutui ipotecari, poiché ne influenza direttamente l'importo. Grazie alla sua ampia diffusione su scala internazionale l'Euribor è il punto di riferimento per il mercato finanziario europeo, nonché uno strumento di grande utilità per investitori, analisti e operatori del settore bancario.

Cosa è il tasso BCE

Rispetto all'Euribor, per i mutui il tasso BCE è molto meno diffuso ma è comunque un importante parametro di riferimento per il mercato finanziario europeo, anzi sicuramente il più importante.

A differenza dell'Euribor il tasso BCE è determinato direttamente dalla Banca Centrale Europea e non è quindi soggetto alle oscillazioni quotidiane di mercato. Tale indice costituisce il parametro principale per determinare gli interessi dei prestiti che la BCE fa alle banche europee o dei depositi che le banche effettuano presso la BCE.

In altre parole il tasso BCE rappresenta il costo del denaro in Europa e una sua variazione ha ripercussioni sugli altri indici di mercato quali l'Euribor e l'IRS.

Quando l'inflazione è bassa o bisogna stimolare l'economia europea la BCE abbassa il costo del denaro per immettere più liquidità nel sistema economico, come è successo negli anni 2012/2021 con il Quantitative Easing: il tasso BCE è rimasto a zero per diversi anni, portando anche ad avere finanziamenti molto più convenienti che in passato.

Dal 2022 la necessità di contrastare l'inflazione, schizzata alle stelle a causa del rimbalzo economico post-pandemia e della guerra in Ucraina, ha spinto la BCE (come le altre banche centrali) a continui rialzi dei tassi di interesse di rifinanziamento, con il costo del denaro arrivato al 3% in pochi mesi e che si è portato dietro anche i tassi di interesse dei finanziamenti, in particolare dei mutui a tasso variabile.

andamento costo del denaro
Andamento tasso BCE negli ultimi 10 anni
(fonte: MutuiSupermarket)

Nel report aggiornato ogni mese Previsioni tassi mutui tutti i dettagli sull'andamento degli interessi, gli aumenti delle rate e le possibili evoluzioni future.

Va sottolineato che l'utilizzo del tasso BCE per la determinazione del tasso di interesse dei mutui a tasso variabile è meno diffuso rispetto all'Euribor, ma è comunque un indicatore più stabile nel lungo termine, poiché non subisce le quotidiane fluttuazioni del mercato e storicamente è più basso dell'Euribor: gli anni in cui era a 0 mentre l'Euribor in negativo sono stati un'eccezione.

Mutuo variabile a tasso BCE o Euribor: quale conviene di più?

I mutui a tasso BCE non sono molto richiesti dai clienti né molto proposti dalle banche: in Italia sono stati introdotti dal 2009, nel pieno della grande crisi dei mutui subprime, che partita dagli Usa colpì pesantemente anche l'Europa, portando l'indice Euribor a livelli altissimi, cosa che portò ad aumenti spropositati per le rate dei mutui nel giro di poco tempo.

Un mutuo variabile a tasso BCE è più stabile di un mutuo a tasso variabile Euribor, ovvero ha una rata più costante perché la quota capitale non varia in continuazione come succede appunto coi l'indice Euribor: il costo del denaro viene deciso dalla Banca Centrale Europea in funzione delle politiche economiche necessarie a sostenere l'economia e storicamente non è cambiato che due o tre volte all'anno, mentre l'Euribor nelle sue varie versioni cambia ogni giorno, seppur di poco.

Per lo meno, così è stato nei primi anni dall'introduzione dei mutui a tasso BCE e fino a tutto il 2021, quando a causa dell'inflazione le cose sono cambiate radicalmente.

Dopo la crisi dei mutui sub-prime del 2008/09 e ancora di più dopo la crisi del debito sovrano del 2010/11, la Banca Centrale Europea ha dovuto adottare una politica monetaria fortemente espansiva, portando il costo del denaro verso lo 0%, dove è rimasto per anni.

Dipendendo in larga parte dal tasso BCE anche l'Euribor è rimasto a livelli minimi, anche sotto lo zero, "costringendo" le banche a offrire mutui a tasso variabile con interessi davvero super convenienti.

Ma dal 2022 la situazione è mutata a causa dell'inflazione: la BCE ha impostato una politica monetaria restrittiva, col tasso BCE portato da 0% a 3% in meno di un anno, il che ha fatto lievitare tutte le versioni dell'Euribor da 0% al 3% / 4%, con rialzi per i mutui davvero notevoli.

andamento euribor mutui a tasso variabile
Andamento dell''indice Euribor negli ultimi 10 anni
(fonte: MutuiSupermarket)

In questo contesto i mutui a tasso variabile sono arrivati agli stessi livelli dei mutui a tasso fisso: in genere sono più convenienti, ma proprio la loro "variabilità" è un punto a sfavore perché in periodi come questo (e come il 2008/09) si sperimentano aumenti della rata di svariate centinaia di euro al mese.

Con ogni probabilità i tassi dei mutui scenderanno, anche se non ai livelli di quando Euribor e tasso BCE erano a zero, ma comunque nel corso dei 20 anni circa di rimborso del mutuo è sempre un'incognita.

Cosa fare se la rata mutuo è diventata troppo cara:
È quindi importante considerare attentamente il piano di rimborso in base all'indice usato per il tasso di interesse, cercando di "prevedere" il possibile andamento economico in modo da valutare le conseguenze di eventuali variazioni del tasso di riferimento sulle rate del mutuo. Certo non è facile, come gli ultimi anni dimostrano.

Nell specifico della convenienza di un mutuo variabile a tasso BCE, il discorso è che se il livello dell'Euribor e del tasso BCE in genere è simile o poco più favorevole al secondo, si paga però uno spread bancario più elevato e dunque il TAEG del mutuo (il suo reale costo) è in genere un po' più elevato.

In cambio si ha però maggiore stabilità nel corso dell'ammortamento e inferiori livelli massimi raggiungibili in un periodo di politiche monetarie restrittive.

In definitiva non esiste un mutuo in assoluto migliore, ma la scelta dipende dalle esigenze e dalle capacità finanziarie del mutuatario. È importante valutare con attenzione le diverse proposte e consultare un esperto del settore per prendere la decisione più adeguata alle proprie necessità.
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