27 marzo 2023

Carta Revolving: Differenza con Carta di Credito, Funzionamento e Costi

Cosa sono le carte di credito revolving? Le carte di credito revolving sono prestiti personali, non sono carte di credito o prepagate ricaricabili: questa è la prima cosa da capire, perché con la carta revolving si pagano interessi anche piuttosto alti.

Le carte revolving sono molto diffuse soprattutto perché consentono di pagare a rate, ma dati i costi elevati il consumatore accorto dovrebbe pensare bene se utilizzarne una, in quanto fanno lievitare moltissimo le spese.

Come funziona una carta revolving

Una carta revolving funziona più come un finanziamento che come una carta di credito a saldo, tanto che per averla servono delle garanzie e per quanto si spende è previsto un piano di rimborso a rate concordato tra cliente e banca, che concordano anche il totale del capitale spendibile caricato sulla carta.

La definizione di carta revolving è "una carta emessa da una banca o da altro istituto di credito al consumo che consente al titolare di rateizzare le spese pagando però un quota interessi": con una carta revolving si paga a rate ciò che si compra (beni e servizi), aggiungendo al prezzo di acquisto il tasso di interesse applicato dall'istituto finanziario che rilascia la carta.

Con le carte revolving vi è una cifra massima entro cui non si può andare, detta fido (già dovrebbe ricordarvi a questo punto il fido bancario…). Esattamente come un prestito, che eroga un importo predefinito, anzi come uno scoperto in conto corrente che va rimborsato ogni mese. Questo è importante sottolinearlo perché ha influenza anche sulla natura dei tassi di interesse della carta revolving e sul rimborso, che è "a riduzione di capitale" (cfr più sotto).

Come avere una carta revolving? Per avere una carta revolving si devono presentare delle garanzie come per ogni finanziamento (busta paga, una bolletta pagata, la dichiarazione dei redditi).

Come funziona l'addebito della carta revolving?

Dunque la carte revolving funziona come un finanziamento, come un prestito personale: quando si paga con la carta revolving non si scala tutto l'importo dal conto corrente come con una carta di credito o col bancomat, o da quanto c’è sulla carta come con le prepagate ricaricabili, ma tale cifra invece va restituita all'istituto che l'ha emessa con delle rate di importo minore, più gli interessi (si fa il totale delle spese per il mese di utilizzo).

Le rate della carta revolving sono concordate tra cliente e istituto nei tempi e nell'importo (che può variare nel tempo secondo le esigenze del cliente, fino ad essere del totale del debito). I tassi di interesse TAN e TAEG sono chiaramente resi noti al momento del contratto (anzi prima: coi fogli informativi e sui siti delle società emittenti) e si calcolano solo sulle cifre realmente usate dal cliente, non sul totale del fido.

Il Collegio di Napoli dell'Arbitro Bancario e Finanziario nel 2022 ha emesso una sentenza con la quale ha stabilito che le carte revolving sono assimilabili allo scoperto di conto corrente, quindi i pagamenti effettuati mensilmente dal consumatore a favore della banca, a rimborso di quanto speso con la carta revolving, devono essere considerati a riduzione di capitale.

Dato che la legge vieta la capitalizzazione mensile degli interessi per gli scoperti di conto corrente, richiedendo invece il calcolo e l'addebito annuale degli stessi, anche con le carte revolving le rate mensili devono essere utilizzate per ridurre il capitale, così gli interessi diminuiscono notevolmente.

Dunque è vietato l'addebito mensile degli interessi, che potrebbe aumentare parecchio il costo del finanziamento ottenuto attraverso la carta revolving.

Costi e interessi carte revolving

Che le carte revolving si configurino come dei prestiti e che abbiano appunto i costi di un finanziamento lo dimostra anche un'indagine dell'Associazione Europea Consumatori spendendo circa 12.800 euro in 6 anni, si può, infatti, arrivare a pagare oltre 17.200 euro! Non a caso tale associazione mette in guardia dall’uso delle carte revolving.

Non sono solo però i consumatori ad aver analizzato a fondo le carte revolving, visto che anche la Banca d'Italia ha diffuso i numeri dei suoi ultimi rilevamenti su
carte revolving interessi e costi
soglie di usura e tassi d'interesse: i tassi di interesse medi delle carte revolving sono sul 17% annuo, contro il 11,50% circa dei prestiti personali e il 10,80% circa del credito finalizzato all'acquisto rateale (dati primo trimestre 2023).

Oltre agli interessi, le spese di una carta revolving sono l'attivazione della carta e una quota annuale.

Ma sono gli interessi della carta revolving il vero nodo della questione e che rendono questi strumenti di pagamento qualcosa da gestire con estrema attenzione. Infatti le carte revolving hanno interessi più alti dei prestiti personali, ma avendo il vantaggio della comodità per gli acquisti come le carte di credito, le prepagate ricaricabili, il bancomat, è facile non accorgersi di quanto realmente costino.

Per questo si deve fare attenzione con le carte revolving, perché a causa degli interessi è alto il rischio di pagare molto di più quanto si è speso realmente per gli acquisti.
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