11 marzo 2023

Abusi Bancari: Come Difendersi e Far Valere i Propri Diritti

Di problemi con la banca ne possono sussistere di diversi: dai tassi del mutuo o del prestito oltre la soglia di usura alle modifiche degli interessi debitori applicati allo scoperto in conto corrente, dalle polizze assicurative non richieste su un finanziamento agli investimenti in azioni e obbligazioni proposti come sicuri ma che poi si rivelano un buco nell'acqua (una perdita totale è, per quanto rara, possibile, come alcuni casi casi di salvataggi bancari degli anni passati hanno dimostrato).

Vediamo dunque quali sono i più diffusi abusi bancari e alcune importanti indicazioni per tutelarsi da situazioni incresciose, potenzialmente in grado di far perdere parecchi soldi.

Abusi bancari: modifiche a tassi di interesse e condizioni del conto corrente

In base alla legge la banca può modificare unilateralmente le condizioni contrattuali del conto corrente, ma queste modifiche devono essere comunicate al cliente con un preavviso di minimo due mesi e non sono mai applicabili ai tassi di interesse.


Gli istituti di credito spesso non seguono proprio quest'ultima regola, difatti incrementano i tassi di interesse passivi in modo progressivo e quasi impercettibile, tanto che il correntista rischia di non rendersene conto neanche nel momento in cui riceve il cartaceo dell'estratto conto trimestrale: nel frattempo la banca ha già prelevato qualcosa in più dal conto corrente.

Nel caso in cui vi troviate di fronte a questa situazione potete sfruttare il Decreto Legge 3-2015 nel quale si sanciscono precise norme e tempistiche sulla portabilità del conto corrente e trasferire il conto presso un'altra banca, oltre a contestare l'addebito ricorrendo al codice 72H ed eventualmente all'Arbitro Bancario.

Il rischio reputazionale delle banche e il codice 72H

Tutte le banche temono di essere screditate pubblicamente anche dal più modesto reclamo, il quale potrebbe avere una ripercussione a livello nazionale, per questo esiste il codice 72H che mette gli istituti di credito al riparo dal rischio reputazionale.

Questo scenario spaventa una banca più di una denuncia in tribunale per ovvi motivi: il correntista può ottenere un rimborso diretto, immediato e senza appello che pesa sul conto economico della banca.

Il funzionamento del codice 72H è semplice, difatti al primo reclamo del cliente gli viene restituita (le banche lo chiamano regalo) la somma richiesta dal correntista non soddisfatto entro 72 ore: gli istituti di credito tengono a tal proposito una riserva di denaro il cui scopo è di placare sul nascere la contestazione.

In sostanza il rimborso con codice 72H viene utilizzato proprio quando un correntista particolarmente attento si è accorto dell'aumento dei tassi di interesse debitori, ovvero i tassi di interesse passivi sul conto corrente: uno studio ha dimostrato che solo il 3% dei correntisti legge con attenzione l'estratto conto e le nuove condizioni contrattuali con tassi di interesse passivi aumentati, voi cercate sempre di essere in questo 3%!

Per un elenco aggiornato dei tassi da usura leggete l'articolo Tassi Usurai: Soglie di Usura, Tutti gli Interessi

Abusi bancari: anatocismo e usura su conto corrente, mutuo o prestiti

Il correntista può rivolgersi ad un'azienda che effettua perizie per il calcolo dell'usura, ma è meglio rivolgersi ad professionisti qualificati (avvocati) e non chiedere la perizia ad aziende che lavorano esclusivamente in questo settore in quanto tendono ad allungare i tempi della procedura legale, che ha un costo non indifferente perché vede coinvolti più soggetti.

Inoltre quando si richiede una perizia per usura bancaria e anatocismo, ovvero se i tassi di interesse applicati a un finanziamento sono oltre le soglie di usura (usura bancaria) oppure sono applicati interessi sugli interessi da pagare (anatocismo), lo si fa per avere il rimborso di quanto pagato in più, dunque è il caso di rivolgersi a professionisti e non ad aziende che fatturano milioni di euro lavorando solo nel settore delle perizie (tendono a non informare correttamente il cliente in quanto traggono un beneficio economico da quest'unica fonte di guadagno).

Due consigli utili per evitare sorprese sgradite:
  • leggere attentamente i contratti stipulati con le banche per l'apertura di conti correnti (per verificare gli interessi debitori su scoperto e simili, e che non ci sia anatocismo) o le richieste di mutui o prestiti (per verificare che gli interessi passivi del finanziamento non superino le soglie di usura), i quali non sempre sono di facile interpretazione soprattutto per quanto riguarda le condizioni generali: è possibile rivolgersi ad un'associazione di tutela dei consumatori per ottenere un valido aiuto
  • se agli interessi applicati al mutuo si sommano i costi dei servizi aggiuntivi imposti dagli istituti di credito, ad esempio polizze, più i tassi moratori e corrispettivi, e si raggiunge la soglia dell'usura, è lecito rivolgersi ad un giudice e chiedere di non pagare gli interessi: è però necessario prestare attenzione ad aziende che cercano di lucrare sugli usurati
Queste due guide possono esservi estremamente utili:
  1. Mutui Usurari, come Difendersi ed Essere Rimborsati
  2. Finanziamenti a Tassi Usurari: Sentenze Commentate dei Tribunali e dell'Arbitro Bancario Finanziario

Investimenti proposti dalla banca e titoli tossici

Capita che un istituto di credito si ritrovi con investimenti dei quali vuole disfarsi in quanto rischiosi o per nulla redditizi. Come si comportano le banche in queste situazioni? Semplice, vendono queste azioni e obbligazioni o altro ai clienti, come è accaduto per i titoli Cirio, Parmalat e con i Bond argentini, oppure le azioni e obbligazioni bancarie dello stesso istituto di cui si è clienti, come è accaduto nelle vicende di Banca Etruria, Banca Marche, CariFe, CariChieti, Popolare di Vicenza, Veneto Banca.

difendersi dalle furbate in banca Questi investimenti sono spesso presentati come sicuri e redditizi e vengono consigliati ai clienti, anche ai meno esperti, ma dov'è la tutela garantita dal profilo di rischio? Quando un investitore privato compila un contratto quadro per l'investimento in valori mobiliari deve compilare anche un questionario che ha il fine di rappresentare il suo profilo di rischio, ma il questionario viene spesso modificato in modo che il profilo risulti più esperto di quello reale. In seguito i titoli vengono rifilati al cliente.

È possibile prendere misure preventive per evitare questi titoli tossici? L'investitore è garantito da un legge europea denominata Mifid, norma che prevede appunto l'obbligo di compilare il questionario per definire il profilo di rischio, questionario che può essere verificato in qualsiasi momento dall'investitore e cambiato se risulta non corretto.


Abusi bancari: assicurazione non richiesta per mutuo o prestito

Se si cerca un finanziamento e si viene informati che per poterlo ottenere alle condizioni desiderate è necessario sottoscrivere anche una polizza vita o una polizza danni, è importante sapere che tale pratica commerciale è scorretta e illegale.

Per legge infatti non c'è obbligo di assicurazione per il mutuo o il prestito e non è possibile subordinare l'attivazione di un finanziamento alla stipula di una polizza venduta dalla stessa finanziaria che concede il prestito.

Il Tar del Lazio ha confermato che si tratta di una pratica commerciale scorretta dopo che l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un'indagine nel 2018, conclusa nel 2020, sull'operato di alcune finanziarie e compagnie assicurative.

La legge stabilisce che, in caso di offerta di una polizza assicurativa collegata alla richiesta di un finanziamento, la banca deve fornire due preventivi di polizze di assicurazioni con cui non ha accordi commerciali. Il cliente ha quindi dieci giorni di tempo per valutare e cercare eventuali alternative di copertura assicurativa più convenienti.

Tale pratica consente al cliente di esercitare la propria libertà di scelta e di evitare vincoli commerciali che potrebbero limitare le proprie opzioni di acquisto.

Nel caso sia stata fatta sottoscrivere una polizza assicurativa in concomitanza con il finanziamento richiesto, esiste la possibilità di recedere dalla polizza entro 60 giorni dalla sua sottoscrizione. Se il termine fosse già scaduto è possibile presentare un reclamo alla finanziaria: la compagnia ha l'obbligo di rispondere entro 60 giorni.

In caso di mancata risposta o di risposta negativa, è possibile rivolgersi all'Arbitro Finanziario per risolvere la controversia in modo equo ed imparziale. Tale procedura permette al consumatore di tutelare i propri diritti e di evitare possibili conseguenze negative derivanti da prassi commerciali scorrette.
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