07 febbraio 2023

I Rischi degli ETF e Come Valutarli per Costruire un Portafoglio Equilibrato

Ogni investimento comporta un certo livello di rischio, anche gli investimenti in ETF. In realtà gli ETF sono investimenti poco rischiosi, ma comunque è bene conoscere quali rischi ci possono essere: in questo articolo vediamo prima le due principali categorie di rischi degli ETF, poi elencheremo gli ETF dai più sicuri ai più rischiosi.

Rischi associati all'investimento in ETF

I primi rischi degli ETF sono i rischi derivanti dalla struttura del fondo e come prima cosa bisogna chiarire la differenza tra ETF fisici e ETF sintetici: gli ETF fisici replicano il rendimento di un indice o di un paniere di titoli acquistando direttamente gli stessi titoli che compongono l'indice o il paniere di riferimento, gli ETF sintetici replicano il rendimento tramite derivati finanziari invece che attraverso la proprietà dei titoli, stipulando contratti swap con una controparte, di solito una banca.


I rischi derivanti dalla struttura degli ETF:
  • gli ETF fisici hanno il rischio di illiquidità a causa del prestito dei titoli dal portafoglio: in caso di elevata domanda di riscatto, l'assenza fisica dei titoli nel portafoglio a causa di prestiti a terzi potrebbe causare problemi di illiquidità
  • gli ETF sintetici hanno rischi di struttura legati alla controparte (ad esempio, la banca che si impegna a pagare il rendimento del paniere potrebbe fallire) e alle tipologie di investimento utilizzate come collaterale
Questi rischi degli ETF sono limitati e in molti casi regolamentati da normative comunitarie o da sistemi interni alle società di gestione. Più importante invece sapere quali sono gli ETF più rischiosi in base al tipo di investimento che fanno.

Fondamentalmente questi rischi degli ETF sono legati associati alle attività in cui investe, cioè alla composizione del portafoglio dell'ETF:
  • se l'ETF investe in azioni ci sono i consueti rischi degli investimenti azionari
  • se l'ETF investe in obbligazioni c'è il rischio emittente
  • se il portafoglio dell'ETF è denominato in valuta estera c'è il rischio di cambio
Da questi concetti principali sviluppiamo un'analisi per capire quali sono gli ETF più rischiosi in base alla composizione dei loro investimenti.

Altre guide sugli ETF:

ETF più sicuri e ETF più rischiosi

Quali sono gli ETF più sicuri? Gli ETF più sicuri sono gli ETF obbligazionari che investono in obbligazioni investment grade dei Paesi più sviluppati, seguiti dagli ETF azionari che investono nei mercati azionari dei paesi più sviluppati.

Gli ETF più rischiosi sono quelli che investono in azioni e obbligazioni dei Paesi Emergenti, seguiti da quelli che investono in materie prime. Ovviamente più un ETF è rischioso e maggiori sono i rendimenti che può garantire, mentre un ETF più sicuro ha rendimenti più bassi.

ETF che investono in obbligazioni investment grade

Le obbligazioni sono titoli di debito emessi da enti statali o società private per finanziare la spesa corrente o gli investimenti: più l'emittente è affidabile, più è probabile che restituirà il denaro preso in prestito e più basso sarà l'interesse.

Le obbligazioni emesse dai governi sono i Titoli di Stato, le obbligazioni emesse da società private sono le obbligazioni corporate, e quando sono emesse da governi o società dei paesi sviluppati sono obbligazioni investment grade, cioè con profilo molto sicuro derivante dal buon rating dell'emittente.

I Titoli di Stato dei paesi sviluppati economicamente sono tra gli strumenti di investimento più sicuri disponibili sul mercato, di conseguenza gli ETF obbligazionari che hanno questi bond in paniere sono molto affidabili, anche se offrono rendimenti relativamente bassi: per un investitore con un profilo di rischio basso gli ETF sull'obbligazionario statale a basso rendimento sono una scelta ideale per fornire una base stabile e prevedibile al portafoglio perché sono ETF meno volatili rispetto ad altre opzioni.

Le obbligazioni corporate sono fortemente regolamentate dai mercati e la loro affidabilità dipende dalla solvibilità dell'azienda emittente: sono un po' più rischiose dei Titoli di Stato dei paesi sviluppati e dunque offrono rendimenti maggiori, ma comunque si tratta di rischi moderati.

Il rischio degli ETF obbligazionari che investono in obbligazioni corporate dei paesi sviluppati è basso e sono anch'essi una soluzione per creare una base stabile al portafoglio d'investimento.

ETF azionari che investono nei mercati sviluppati

Per chi è alla ricerca di rendimenti più elevati rispetto ai titoli obbligazionari, l'azionario dei Paesi sviluppati rappresenta un'opportunità da non sottovalutare perché, pur essendo più rischioso rispetto al mercato obbligazionario, l'investimento a lungo termine nel mercato azionario dei Paesi economicamente più avanzati può essere fonte di rendimenti interessanti.

Per investire nell'azionario dei Paesi sviluppati riducendo i rischi si può investire in ETF azionari, che sono considerati a rischio medio: investendo in un paniere di azioni diversificano il loro portafoglio e riducono il rischio di volatilità. Si può anche optare per ETF che replicano gli indici di riferimento dei mercati azionari dei paesi sviluppati, per un paniere ancora più ampio e performance sul lungo periodo più sicure.

Gli ETF più sicuri sono gli ETF obbligazionari e azionari che investono nei paesi sviluppati e che nel corso del tempo hanno ampiamente dimostrato di essere una garanzia, sui quali si dovrebbe strutturare il proprio portafoglio di investimento in ETF perché offrono rendimenti costanti e un ritorno del capitale elevato.

Quelli che seguono sono gli ETF più rischiosi e che dovrebbero avere una quota minoritaria nel portafoglio: anche se possono portare a rendimenti più elevati, non danno le stesse garanzie e forse è meglio usarli con una strategia di breve periodo più mirata, per la quale occorre una buona preparazione finanziaria.

ETF in obbligazioni e azioni dei paesi emergenti

Gli ETF che investono in attività e titoli dei paesi emergenti sono rischiosi perché operano su mercati che sono sì tra le più in crescita negli ultimi decenni, ma che sono meno capitalizzati e quindi più suscettibili a repentini crisi di breve periodo, cali strutturali e manipolazioni da parte di grandi investitori e fondi.

Inoltre i titoli di questi paesi, soprattutto per quanto riguarda le azioni, spesso sono denominati in valuta locale, il che introduce ulteriori incertezze sul tasso di cambio rispetto all'euro e al dollaro in una situazione già complessa.

In sostanza sono economie più dinamiche ma più rischiose e gli investimenti in ETF su azioni e obbligazioni dei mercati emergenti vanno presi in considerazione solo se si è disposti a correre un rischio medio-alto.

ETF sulle materie prime

Gli ETF sulle materie prime sono tra le scelte più rischiose per il portafoglio perché qualunque sia la materia prima c'è un alto rischio di variazioni di prezzo.

Inoltre, gli ETF sulle materie prime sono spesso strutturati e possono amplificare il rendimento dell'asset sottostante, l'unico motivo per inserirli è se si vuole dare un po' di vitalità (e rischio) a un portafoglio troppo conservativo.

I rischi degli ETF, conclusioni

Investire in ETF presenta alcuni rischi, come la illiquidità o il fallimento della controparte, mentre il rischio dei singoli ETF dipende dalla loro composizione, cioè se investono in azioni, obbligazioni o materie prime: gli ETF più sicuri sono quelli che investono in obbligazioni investment grade o in mercati azionari dei Paesi sviluppati, mentre quelli più rischiosi sono quelli che investono in Paesi Emergenti o in materie prime.

Comunque è importante valutare anche altri fattori oltre ai rischi degli ETF, come l'obiettivo di investimento e la situazione finanziaria personale, prima di costruire un portafoglio di investimenti in ETF.
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