06 febbraio 2023

Come Scegliere gli ETF da Avere nel Portafoglio

L'investitore che si chiede quali ETF conviene comprare deve avere già una chiara strategia d'investimento, fattore chiave per capire quanti ETF avere in portafoglio e soprattutto di che tipo. In questa guida vediamo come valutare un fondo ETF usando elementi quali diversificazione delle attività, qualità della gestione, liquidità, dimensione, età dell'ETF e spese correnti, cosi da fornire uno schema di analisi su come selezionare i migliori ETF per le proprie esigenze di investimento.

Scegliere gli ETF in base al proprio obiettivo di investimento

Gli Exchange Traded Funds (ETF) sono tra i migliori investimenti per diversificare il portafoglio, ma con così tante opzioni disponibili può essere difficile scegliere i migliori ETF per le proprie esigenze. Come prima cosa bisogna appunto capire quali siano queste esigenze, identificare i propri obiettivi.

Il primo passo per scegliere i migliori ETF per il portafoglio è comprendere se si è alla ricerca di crescita del capitale a lungo termine oppure di una rendita costante: nel primo caso si potrebbe investire in ETF che replicano indici di mercato emergenti o investono in settori in rapida crescita come la tecnologia, nel secondo caso si potrebbe investire in ETF che replicano indici obbligazionari o che investono in titoli a reddito fisso.


Oltre ai settori nei quali investono gli ETF, si deve considerare se investire in ETF ad accumulazione o ETF a distribuzione perché i primi reinvestono gli utili che incassano dai sottostanti per aumentare il capitale con l'effetto di capitalizzazione, i secondi pagano periodicamente agli investitori ciò che ricevono dai sottostanti.

Bisogna comunque ricordare che gli ETF sono un investimento a lungo termine e non si devono acquistare con l'intenzione di vendere rapidamente, non è conveniente a causa di commissioni e spese associate ad acquisto e vendita. Va usata una strategia di investimento a lungo termine che consideri gli ETF come una parte integrante del portafoglio di investimento.

Negli ultimi anni si è aggiunta la sostenibilità come criterio per scegliere un ETF: è ancora un fattore secondario ma in netta crescita e gli ETF che investono in green bond hanno performance interessanti perché la sostenibilità ambientale e sociale viene sempre più premiata dalle istituzioni.

Come selezionare i migliori ETF: gli elementi chiave

Per scegliere i migliori ETF per i propri obiettivi di investimento occorre considerare che ogni ETF è unico e che anche se due fondi replicano gli stessi mercati possono comunque avere differenze importanti in termini di composizione e performance, spese, gestione e modo di pagare gli investitori. Pertanto è importante fare una valutazione dettagliata dell'ETF che si sta considerando di comprare.

Inoltre è importante prestare attenzione all'emittente dell'ETF, cioè la società di gestione del risparmio specializzate che crea, gestisce e vende l'ETF, perché è un settore grande e in continua crescita con molti emittenti diversi per dimensioni, competenze e focus sul business. Questo fattore va valutato attentamente al momento della scelta su dove allocare i propri investimenti.

Alcuni tra i migliori emittenti di ETF sono iShares, Amundi, Fidelity, Credit Suisse, HSPC, JP Morgan, Invesco, Oxiam, UBS, Vanguard, BNP Paribas, CoinShares.

Fondamentale leggere il KIID dell'ETF, il prospetto informativo e il documento di quotazione prima di investire, in quanto gli investimenti in ETF non sono adatti a tutti i tipi di investitori ed è importante essere informati su eventuali rischi. Questo garantirà una scelta consapevole e informata, evitando di incorrere in errori che potrebbero avere ripercussioni negative sui propri investimenti.

Ovviamente anche se sono considerati investimenti sicuri gli ETF hanno dei rischi, la cui valutazione dipende dalla propensione al rischio dell'investitore che vuole inserirli nel suo portafoglio: data l'importanza della questione vi rimandiamo alla guida I rischi degli ETF e come valutarli, dove indichiamo gli ETF più sicuri e quelli più rischiosi in base al tipo di investimenti che fanno.

Verificare la qualità della gestione dell'ETF e i costi di gestione

Una volta una prima selezione di ETF in base all'obiettivo di investimento, bisogna verificare la qualità della gestione dell'ETF assicurandosi che sia gestito da una società affidabile con un track record di successo nella gestione di fondi simili.

In questa verifica bisogna anche accertarsi che l'ETF abbia un basso costo di gestione, in modo da ridurre al minimo le spese per l'investitore: se due ETF sono uguali (quasi) quello con le spese più basse è il migliore.

I bassi costi di gestione sono tra i vantaggi degli ETF rispetto ad altri investimenti, ma ovviamente possono variare tra diversi ETF: per valutare il costo di un ETF è possibile utilizzare l'indice di spesa complessiva (TER, Total Expense Ratio) che indica le spese annuali sostenute per mantenere l'ETF e include le spese amministrative, legali, operative e di marketing. Il TER è un ottimo indicatore di costi per confrontare ETF in quanto definito in modo uniforme da norme UE. Simile al TER è l'indice di spesa corrente (OCF, Ongoing Charge Figure).

I minori costi in termini di spese correnti si traducono in un maggiore rendimento a lungo termine, ma si deve considerare che il TER e l'OCF non includono i costi di negoziazione e le tasse sulle rendite finanziarie (che tra l'altro incidono diversamente sui guadagni derivanti dagli ETF ad accumulazione o a distribuzione), quindi oltre a questi dati andrebbero considerati quelle sulle performance per un confronto più preciso sui costi effettivi degli ETF.

Valutare la liquidità degli ETF

La liquidità è un altro fattore importante da considerare quando si sceglie un ETF: un ETF con una buona liquidità sarà in grado di acquistare e vendere facilmente le attività sottostanti, ma anche che l'investitore sarà in grado di vendere rapidamente le sue azioni se necessario. Verificate sempre che l'ETF abbia un volume di trading sufficientemente elevato per garantire la liquidità.


La diversificazione dell'ETF

La diversificazione è un altro fattore importante da considerare quando si sceglie un ETF, perché la diversificazione degli investimenti è la caratteristica principale degli ETF: assicurarsi che l'ETF che si sta considerando investa in una vasta gamma di attività, che non sia troppo concentrato in un singolo settore o regione, poiché questo aumenterebbe il rischio nel portafoglio.

Età e dimensione dell'ETF

Per confrontare gli ETF è necessario disporre di uno storico sulla performance di almeno un anno, preferibilmente di tre o cinque anni. Con questi dati si può valutare il rischio di chiusura dell'ETF: quelli appena creati spesso hanno un basso volume, ma un basso volume può essere un segnale di un mancato interesse da parte degli investitori e in tal caso c'è il rischio che l'ETF venga chiuso.

La dimensione dell'ETF, o volume, deve essere almeno di 100 milioni di euro per garantire buone performance, efficienza economica e adeguata liquidità (intesa sia come capacità di investire che di essere liquidato velocemente).

Per selezionare i migliori ETF si devono confrontare performance e rendimenti storici

Confrontare i rendimenti storici degli ETF che si stanno considerando serve a valutare le performance e a decidere quali ETF conviene comprare, tenendo presente che i rendimenti passati non garantiscono rendimenti futuri ma possono fornire un'idea di come l'ETF ha reagito a momenti di crisi di mercato, di come ha sfruttato quelli buoni e se è probabile che continui a performare bene in futuro.

Il rendimento di un ETF non è sempre identico a quello del sottostante (indice di borsa, azioni o obbligazioni ecc...) a causa di costi operativi, tasse, commissioni, salari e altre spese che gli ETF devono sostenere.

Questa differenza di rendimento viene chiamata differenziale di tracking e per valutarne l'impatto si confrontano i rendimenti di ETF che seguono lo stesso sottostante per un lungo periodo di tempo, tenendo sempre presente che i confronti sono basati sul passato e i rendimenti futuri potrebbero essere diversi, magari perché cambia l'imposizione fiscale di un paese su certo asset o perché un fondo riesce a ridurre le proprie spese di gestione.

Domiciliazione e valuta dell'ETF

Per scegliere il miglior ETF per i propri investimenti bisogna anche considerare il paese dove ha sede legale il fondo: in genere sono in paesi con fiscalità vantaggiosa, ma un conto è essere in Irlanda o Lussemburgo e un altro alle Cayman. Se nei prospetti c'è la denominazione UCITS si ha una certezza in più perché si tratta di standard europei sui rischi e le informazioni per i consumatori.

A parità di tutte le altre condizioni è meglio un ETF in euro perché non si subisce il rischio di cambio, cosa che può accadere per gli ETF in dollari o altre valute se l'euro si rafforza.
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