20 gennaio 2023

Previsioni Mercato Azionario 2023 a Piazza Affari: Prospettive in Chiaroscuro

Come andranno le borse nel 2023? è il principale quesito che gli investitori si pongono in attesa del nuovo anno di investimenti, analizzando le previsioni sui mercati azionari dei vari analisti. Per quel che riguarda Piazza Affari, le previsioni sulla borsa italiana per il 2023 indicano, dopo un 2022 segnato da una certa sovraperfomance, un probabile allineamento delle azioni italiane al benchmark dei principali mercati dovuto al bilanciamento tra le valutazioni non troppo care e le aspettative di crescita sugli utili abbastanza deboli. Tra i settori favoriti nell'azionario italiano 2023 c'è il settore finanziario.

Previsioni borsa italiana 2023: il quadro generale

Va considerato che per la borsa italiana il 2022 si chiuderà meno negativamente di quello che sembrava a fine del terzo trimestre, quando la perdita rispetto a inizio anno si aggirava sul 25%, grazie al recupero nel quarto trimestre che dovrebbe portare a meno del 10% di perdita. Non certo un dato positivo ma che comunque consente di avere prospettive migliori per il 2023.

Data l'attuale situazione di incertezza e di cambiamenti che si succedono di continuo, in particolare sul fronte dell'inflazione e dei tassi di interesse e su quello della guerra in Ucraina i cui effetti si fanno sentire direttamente sull'Europa e dunque l'Italia, che tra l'altro si trova in una fase di cambiamento di politico-economico, occorre distinguere nettamente tra breve e lungo periodo per quel che riguarda le prospettive dell'azionariato italiano 2023.


Previsioni borsa italiana 2023 per la prima parte dell'anno

Per la prima parte dell'anno le previsioni sul mercato azionario di Piazza Affari sono comunque improntate alla cautela, perché le incertezze dovute ai tassi di interesse e all'inflazione sono ancora forti e con il quadro macroeconomico visto ancora al ribasso. Infatti i fondamentali sono di scarso supporto ed è di difficile lettura l'evoluzione dell'attuale rallentamento economico, anche se in generale si prevede un periodo di recessione per l'Europa, se non anche globale.


Tutto questo rema contro all'attuale stabilità dei multipli di mercato, che nel corso del 2022 è seguita al deratig di inizio anno, e alla riduzione della pressione sui tassi di interesse delle ultime settimane e annunciata dalle banche centrali per il 2023 (che comunque vedrà i tassi crescere, seppur a ritmi più blandi).

Questo quanto dichiarato dagli analisti di Equita Sim come prospettive e previsioni sulla borsa italiana per il 2023, improntate alla neutralità:
Dopo il recente rimbalzo del mercato, il posizionamento degli investitori ora è meno estremo e questo invita a una maggior cautela nel breve termine in assenza di segnali positivi sul fronte macroeconomico, dove i rischi, a nostro avviso, restano orientati al ribasso. In termini di posizionamento – scrivono gli esperti di Equity sim -continuiamo a preferire i titoli di qualità rispetto ai ciclici, manteniamo un posizionamento neutrale sui finanziari e un leggero sovrappeso sulle utility.

Previsioni mercato azionario italiano 2023: i fattori di lungo periodo da considerare

Anche gli analisti di Credit Suisse consigliano prudenza sul mercato italiano per la prima parte dell'anno a causa della decisa probabilità di generali performance deludenti, dove i risultati migliori potrebbero venire dai settori contraddistinti da potere di pricing, bassa leva finanziaria e utili stabili: insomma, i consueti investimenti difensivi in periodi di crisi.

C'è più ottimismo per il medio-lungo periodo perché da dopo metà anno i settori più orientati alla crescita e più influenzati dall'andamento dei tassi di interesse dovrebbero beneficiare della parziale svolta delle banche centrali, che rallenteranno o addirittura interromperanno il rialzo del costo del denaro attuato per contrastare l'inflazione, che secondo gli analisti sta cominciando a rallentare la sua crescita.

Più nel dettaglio, le previsioni 2023 per la borsa italiana di Credit Suisse sono di deboli aspettative ma con alcune valutazioni interessanti derivanti al già indicato allineamento al benchmark dei mercati azionari più forti. La debolezza delle aspettative è dovuta alle incertezze sul Pil italiano, che se ha tenuto botta nella tremenda prima parte del 2022 ha poi iniziato a rallentare, tanto che si prevede l'ingresso in recessione già alla fine del quarto trimestre e una decrescita reale dello 0,23% per il 2023, dopo che il 2022 dovrebbe comunque chiudersi con un buon +3,6%.

Gli effetti della frenata del Pil sulle azioni italiane e del peggioramento delle prospettive per consumatori e imprese porteranno a un aumento degli utili inferiore a quella dei principali mercati internazionali, che quando sarà verificato porterà a dividend/yield in contrasto ai rendimenti elevati delle obbligazioni italiane, con ulteriori ripercussioni sull'azionariato di Piazza Affari.

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Previsioni borsa italiana 2023, settori favoriti e sfavoriti

Gli analisti del Credit Suisse si aspettano che i titoli finanziari beneficeranno dell'aumento dei tassi d'interesse, con un conseguente incremento dei ricavi e degli utili. Salvo una brusca flessione, il settore dovrebbe registrare una buona performance nel 2023.

I fondamentali sono interessanti grazie alle basse valutazioni e al miglioramento degli utili favorito dall'aumento dei tassi, sottolineano però che il rallentamento della crescita globale e i rischi di recessione richiedano una visione più equilibrata del settore nel 2023, anche se rispetto alle recessioni passate il settore finanziario appare più resistente in quanto le banche sono ben capitalizzate e meglio posizionate per far fronte a una flessione, grazie ai requisiti normativi e ai bilanci sani che offrono la capacità di assorbire eventuali perdite.

Le previsioni degli analisti di Credit Suisse indicano che il settore energetico nel 2023 sarà meno performante che nel 2022 perché i prezzi energetici sono troppo elevati e questo ridurrà il margine dovuto alla comunque ottima generazione di flussi di cassa. In particolare:
L'offerta non OPEC continua ad aumentare e la domanda è rallentata. Di conseguenza, nel 2023 gli utili dovrebbero diminuire maggiormente rispetto ad altri settori, ad eccezione dei materiali. I titoli di esplorazione e produzione saranno probabilmente i più vulnerabili, seguiti dalle società integrate di petrolio e gas. Meglio per le attrezzature e i servizi, visto che le spese in conto capitale dovrebbero rimanere stabili". Anche l'estrazione e la raffinazione saranno probabilmente ancora redditizie nel 2023.
Passando alle small cap italiane, le previsioni sull'azionariato 2023 proposte dagli analisti di Mediobanca, pur partendo dalla constatazione che i risultati del terzo trimestre 2022 sono stati solidi, sottolineano che le incertezze macroeconomiche come il persistere dell'inflazione e l'impatto dell'aumento delle spese energetiche sulla redditività delle imprese hanno ridotto le prospettive di crescita e redditività.

La prospettata ripresa della domanda cinese, dovuta anche all'allentamento delle restrizioni anti-covid, dovrebbe dare una mano alle piccole e medie imprese italiane, ma dopo la pubblicazione dei conti per l'esercizio chiuso al 30 settembre 2022 gli analisti hanno rivisto le stime sugli utili per azione, portandole a +3% per tutto il 2022 e allo 0% per il 2023, cifra che tiene conto della crescita nei segmenti Infrastrutture e Beni di marca, ma ridotta dal taglio alla crescita nei segmenti Consumer e Industrial.

Le pubbliche utilità nel 2022 hanno resistito e performato bene, beneficiando di condizioni di mercato avverse grazie alla sovraperformance dei settori difensivi e si prevede che anche il 2023 sarà un buon anno per le utility proprio per il persistere delle criticità che porteranno a un forte rallentamento macroeconomico, tanto che una eventuale recessione garantirà ancora una sovraperfomance decisa.

Le azioni delle utility a Piazza Affari nel 2023 avranno utili alti e valutazione elevata, in linea col mercato internazionale, grazie alla crisi energetica e alla transizione green, ma anche alla crescente attenzione ai rischi normativi.
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