Questo è quanto emerge dalle previsioni di Goldman Sachs, che nella sua consueta analisi strategica afferma che i rendimenti obbligazionari nel 2023 supereranno i dividendi azionari, cosa che non accadeva dalla Grande Recessione seguita alla crisi dei mutui del 2008.
Per essere chiari, il rapporto di Goldman Sachs si riferisce specificatamente ai pagamenti degli interessi delle obbligazioni rispetto ai pagamenti dei dividendi di un portafoglio azionario. I rendimenti delle plusvalenze sono un'area separata, nella quale le azioni tendono a sovraperformare le obbligazioni durante la maggior parte degli periodi economici.
Nell'analisi di Goldman Sachs sui mercati obbligazionari si legge:
"I rendimenti obbligazionari sono scesi in seguito alla crisi finanziaria globale, facendo sembrare le azioni quasi l'unica scelta per gli investitori alla ricerca di rendimenti interessanti. In effetti, le azioni hanno materialmente sovraperformato le obbligazioni dal 2008 e soprattutto dopo la crisi del Covid: la performance relativa dell'indice S&P 500 rispetto ai titoli del Tesoro USA trentennali ha raggiunto nuovi livelli massimi quest'anno (2022), molto al di sopra di quelli avuti durante la bolla tecnologica"Negli ultimi 14 anni le azioni hanno sovraperformato rispetto alle obbligazioni: una cosa abbastanza insolita, in quanto l'interesse obbligazionario spesso supera i dividendi azionari grazie alla sua affidabilità. Infatti se le azioni possono emettere alti dividendi in qualsiasi momento, le obbligazioni emettono pagamenti costanti e fissi e questa stabilità tende a sommarsi a maggiori rendimenti complessivi. Ma così non è da un lungo periodo.
Con il 2023 sta per arrivare l'inversione di tendenza e i rendimenti delle obbligazioni supereranno i dividendi delle azioni? Vediamo nel dettaglio le previsioni di Goldman Sachs sugli investimenti obbligazionari per avere un quadro completo della situazione.
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Previsioni 2023 sulle obbligazioni: i fattori chiave
La domanda da cui partire per l'analisi è perché le obbligazioni nel 2023 torneranno a salire rispetto alle azioni? Secondo Goldman Sachs una prima risposta è data dai tassi di interesse di Federal Reserve e BCE.Nonostante l'uscita ufficiale dalla recessione a metà 2009, il mercato del lavoro statunitense è rimasto debole per altri sette anni e solo dal 2016 il tasso di disoccupazione ha raggiunto quella che gli economisti considerano "piena" occupazione, intorno al 4%. Anche per questo la Federal Reserve ha mantenuto il suo tasso di interesse di riferimento pari o vicino allo zero dal 2008 al 2017. Sebbene poi abbia aumentato i tassi fino al 2,4% nel 2019, il processo di normalizzazione è stato interrotto dalla pandemia, che ha costretto la Federal Reserve a riportare i tassi quasi a zero.
La stessa cosa ha fatto in Europa la BCE di Mario Draghi nello stesso periodo, con il Quantitative Easing e la politica del costo del denaro a zero "per tutto il tempo che serve" al fine di sostenere l'economia continentale colpita dalla recessione prima e dalla crisi del debito poi, rimasta asfittica per anni e con la ripresa subito stoppata dalla pandemia.
Come è noto il mercato obbligazionario è influenzato dai tassi di interesse fissati dalle banche centrali. In parte ciò è dovuto al fatto che molte obbligazioni fissano il proprio interesse in base a questo tasso, definendo i tassi obbligazionari come il tasso della banca centrale più un certo markup, il che significa che un periodo di bassi tassi di interesse da parte di Federal Reserve e BCE è per definizione un'era di bassi tassi obbligazionari di mercato.
Non è un caso che in Europa negli anni 2015/17 si siano addirittura visti Titoli di Stato con rendimenti negativi.
L'analisi di Goldman Sachs a questo punto si focalizza sul mercato delle obbligazioni Usa, ma il discorso è facilmente generalizzabile a quello europeo:
I buoni del Tesoro statunitensi (una scorciatoia per tutti gli strumenti di debito del Tesoro, inclusi banconote e cambiali) fissano i loro tassi di interesse in base al tasso della Federal Reserve. I buoni del Tesoro sono considerati gli asset "sicuri" di riferimento che il mercato privato deve sempre battere [un po' come i Bund tedeschi in Europa]. Se l'obbligazione di una società offre un interesse inferiore a quello del governo, gli investitori acquisteranno semplicemente debito del Tesoro per il suo rendimento garantito.È facile capire che le previsioni 2023 di Goldman Sachs sulle obbligazioni indicano un'inversione di rotta: con la fine della pandemia è esplosa l'inflazione prima a causa del forte aumento della domanda di beni da parte dei consumatori UE e USA, ma anche di alcuni settori economici rimasti fermi durante i lockdown, domanda che però non ha incontrato un'offerta pronta a rispondere perché colpita da chiusure, licenziamenti e assestamenti vari, poi rafforzata soprattutto in Europa dallo shock della guerra in Ucraina, e dunque le Federal Reserve e BCE hanno alzato i tassi di interesse.
Di conseguenza, i tassi di interesse costantemente bassi della Federal Reserve hanno mantenuto debole il mercato obbligazionario per oltre un decennio e allo stesso tempo il mercato azionario è andato a ruba: tra il 2009 e la fine del 2021, l'S&P 500 è salito da circa 740 punti a oltre 4.700.
Questa crescita è stata anche per i pagamenti dei dividendi: nella maggior parte degli anni durante questo periodo il rendimento medio dei dividendi dell'S&P 500 si è attestato al 2% o superiore, una cifra che significava pagamenti significativamente più alti in quanto quei dividendi medi sono saliti dal 2% di 740 punti al 2% di 4.700 punti. Allo stesso tempo il Bloomberg US Aggregate, un benchmark standard per i rendimenti obbligazionari, ha registrato rendimenti costantemente inferiori all'1%, anche alcune perdite medie annue.
Un ruolo in tal senso lo ha anche la crescita del tasso di occupazione in Europa e negli Stati Uniti, che si affianca al contrasto dell'inflazione come fattore che spinge a politiche monetarie restrittive, seppur ora in secondo piano. Ma che è anche segno di una ripresa dei settori manifatturiero e dei servizi, quelli che più sostengono il mercato dei bond.
Nel report previsionale di Goldman Sachs per il 2023 si legge ancora:
Dopo un forte aumento dei rendimenti obbligazionari [nel 2022], stanno emergendo alternative nuove e potenzialmente meno rischiose nel reddito fisso: le obbligazioni societarie investment grade statunitensi rendono quasi il 6%, hanno un rischio di rifinanziamento ridotto e sono relativamente isolate da una recessione economica. Gli investitori possono anche assicurarsi interessanti rendimenti reali (adeguati all'inflazione) con titoli del Tesoro protetti dall'inflazione (TIPS) a 10 e 30 anni vicini all'1,50%Ciò contrasta col rischio del rendimento da dividendo azionario, che deve essere più alto del rendimento delle obbligazioni per valerne la pena (quello dell'S&P 500 attualmente è di circa l'1,7%):
Il divario nei rendimenti tra azioni e obbligazioni si è ridotto parecchio dalla crisi da Covid ed ora è relativamente basso. Lo stesso vale per il credito più rischioso, che rende relativamente poco rispetto ai buoni del Tesoro privi di rischio. Gli investitori non ricevono un compenso elevato per il rischio di possedere azioni o credito ad alto rendimento rispetto alle obbligazioni a basso rischio.
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Consigli per investire in obbligazioni nel 2023
Dopo l'analisi della situazione, Goldman Sachs dà alcune indicazioni sugli investimenti obbligazionari per il 2023, che reputa un "porto sicuro" ("safe harbor" si legge nel report) in caso di una recessione imminente.Questo perché, semplicemente, chi investe nei titoli a reddito fisso come le obbligazioni può raccogliere guadagni migliori: le obbligazioni danno pagamenti fissi e programmati che consentono di pianificare e per molti investitori che vogliono generare liquidità dai propri portafogli questo è di gran lunga preferibile alla natura imprevedibile dei dividendi azionari. E ora questa prevedibilità è senza seri costi di opportunità, visto che i rendimenti obbligazionari sono destinati a crescere.
Azioni e obbligazioni, inflazione e recessione
Tendenzialmente nei momenti di volatilità economica le azioni sono una copertura contro l'inflazione perché prezzi e dividendi tendono a muoversi ciclicamente con il valore del denaro, quindi ci si può aspettare che le azioni seguano l'inflazione in una certa misura. Al contrario, le attività a reddito fisso come le obbligazioni tendono a generare rendimenti reali che, a causa dell'inflazione, sono più bassi.Detto questo, i motivi per i quali gli analisti consigliano le obbligazioni per gli investimenti 2023 sono due:
- si prevede che l'inflazione diminuirà nel 2023, riducendo la protezione data dal portafoglio azionario
- il rischio principale sarà la recessione generale: in tale contesto le azioni sono particolarmente esposte, mentre il valore fisso delle obbligazioni tende a costituire una solida copertura
Dopo oltre un decennio gli analisti di Goldman Sachs raccomandano gli investimenti in obbligazioni proprio perché il reddito fisso è meglio dell'azionario durante una recessione, che può rendere le azioni un investimento difficile.
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