Fino a pochi anni fa se il debitore non pagava era possibile che venissero pignorati gli animali tenuti per affezione o compagnia, quindi non a scopi produttivo-economici, proprio come avviene per oggetti inanimati quali mobili o automobili. Ma con la Legge di Stabilità 2016 è stato introdotto il divieto di pignorare tutti gli animali domestici.
Il divieto al pignoramento degli animali da compagnia e di affezione è stato introdotto con il collegato ambientale alla Legge di Stabilità 2016, approvata il 22 dicembre 2015 dalla Camera.
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Nel dettaglio, con l'articolo 77 del decreto in materia ambientale è stato modificato l'articolo 514 del Codice di Procedura Civile in materia di cose mobili non pignorabili, cancellando la pignorabilità degli animali domestici, tenuti in casa o in altri luoghi appartenenti al debitore, e di quelli adoperati a fini terapeutici o di assistenza dal debitore o dai suoi familiari o dal convivente in caso di coppia di fatto.
Gli animali non pignorabili sono quindi quelli non utilizzati a scopo produttivo, alimentare o commerciale: se detenuti per queste finalità potranno ancora essere soggetti a pignoramento, anche cani e gatti tenuti per riproduzione.
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