02 gennaio 2023

Dove Investire nel 2023: Consigli dei Gestori e Prospettive

Per investire nel 2023 al meglio si deve avere un preciso quadro della situazione macroeconomica, molto complicata ma che per alcuni aspetti dovrebbe essere meglio di quello che si prospettava e che gli analisti ritengono sarà meglio del 2022.

Con l'inflazione che dovrebbe rallentare e la recessione globale meno probabile, o meno pesante, grazie anche al traino di una Cina in ripresa, le indicazioni dei gestori dei principali fondi d'investimento coinvolti nel consueto sondaggio di Bank of America sono di buone prospettive per azioni e obbligazioni, soprattutto queste ultime e in particolare alcuni Titoli di Stato.

Prospettive e quadro macroeconomico 2023

La maggioranza degli intervistati non vede di certo un anno di crescita economica, anzi per il 2023 si prevede recessione, ma se a ottobre il 95% dei gestori prevedeva recessione in Europa e il 77% in tutto il mondo, a dicembre le percentuali sono scese rispettivamente a 80% e 68%.


La recessione negli Stati Uniti è invece prevista da il 55% circa dei gestori, anche per via della decisa stretta monetaria impostata dalla Federal Reserve (come del resto sta facendo la BCE in Europa, dove gli effetti della guerra in Ucraina sono più forti).

Il punto più basso della recessione globale è previsto essere tra il secondo e il terzo trimestre, dunque a metà 2023 circa e il focus sarà il crollo della domanda, la questione più importante dell'anno strettamente legata all'inflazione, la quale è però indicata in forte rallentamento o addirittura in inversione dal 90% degli intervistati da Bank of America. Ciò dovrebbe portare, sempre nelle previsioni per il 2023, anche a un calo dei rendimenti obbligazionari decennali.

C'è invece un certo ottimismo sulle performance della Cina, che dovrebbe tornare a crescere anche grazie all'allentamento delle politiche zero-covid e dunque dovrebbe sostenere almeno in parte sia la domanda mondiale che la produzione manifatturiera.

Dove investire nel 2023: obbligazioni, poi azioni e materie prime

Veniamo ora, in via generale, ai consigli di investimento da parte dei gestori fondiari che hanno partecipato alla survey di Bank of America, che al 43% vedono nelle obbligazioni i migliori investimenti per il 2023, più precisamente il 24% indica i bond societari come l'asset class favorita mentre il 27% punta più sui Titoli di Stato.

Da notare che la fiducia sui Titoli di Stato è cresciuta molto nelle ultime settimane del 2022, tanto che i portafogli sono sovrappesati sul comparto dei bond governativi per la prima volta dal 2009.

libro investitore intelligente amazon
Attuale e indispensabile, L'investitore intelligente è, come ha detto Warren Buffett, “il miglior libro sugli investimenti che sia mai stato scritto”. La filosofia del “value investing” tutela l’investitore dagli errori più gravi e gli insegna a sviluppare strategie a lungo termine.

Gli investimenti in azioni nel 2023 sono indicati come i favoriti dal 25% dei gestori intervistati, ma non è questo il dato principale da tenere in considerazione (che comunque è abbastanza buono). Infatti è più interessante notare che l'azionariato europeo è generalmente visto al ribasso nel breve termine, con l'88% che prevede un ribasso degli eps e il 26% che ritiene che le azioni europee siano sopravalutate.

I numeri cambiano nel medio termine, con il 42% che indica un miglioramento su questo orizzonte e una piccola quota (5%) di gestori che vede un rialzo nei prossimi dodici mesi, la prospettiva più ottimista da inizio 2022. Tra i settori ciclici e difensivi, i secondi sono favoriti da una percentuale relativa di gestori intervistati, con assicurativo e farmaceutico meglio di banche ed energia, visti in calo.

Infine, il 12% indica le materie prime come investimenti consigliati, solo il 6% la liquidità e il 4% le criptovalute.
Nessun commento: