21 dicembre 2022

Bonus Arredi con Ristrutturazione: Limiti di Spesa, Documenti, Acquisti e Lavori Ammessi

Il bonus mobili, valido per acquisto di arredamento, elettrodomestici classe A e complementi d'arredo, è abbinabile alla detrazione ristrutturazione edilizia perché può essere richiesto solo se gli acquisti vengono fatti in concomitanza a lavori di ristrutturazione. Questi sgravi fiscali saranno in vigore fino al 31 dicembre 2024 in quanto confermati dal governo Draghi e dal governo Meloni, ma con limiti di spesa inferiori rispetto agli anni precedenti.

Bonus mobili: data di inizio lavori ristrutturazione e di acquisto, massimo importo detraibile

Negli ultimi è cambiato più volte il tetto di spesa su cui calcolare la detrazione del bonus arredi, che è di 10.000 euro per le spese sostenute nel 2022 e scenderà a 8000 euro per quelle del 2023: secondo le modifiche introdotte dal governo Draghi sarebbe dovuto scendere a 5000 euro, ma la Legge di Stabilità 2023 presentata dal governo Meloni ha alzato il limite almeno per un anno, in seguito dovrebbe abbassarsi. In precedenza era di 16.000 euro per le spese sostenute nel 2021 e ancora 10.000 euro per quelle degli anni fino al 2020.

Essendo uno sgravio del 50%, nella dichiarazione dei redditi da presentare nel 2023 la massima detrazione ottenibile è pari a 5000 euro perché calcolata su un massimale di spesa per acquisto mobili ed elettrodomestici di 10.000 euro, se fatta nel 2022. Quanto speso nel 2023 andrà invece indicato nella dichiarazione dei redditi da presentare nel 2024, tenendo conto che la massima detrazione sarà di 2500 euro perché il limite di spesa per il bonus arredi ed elettrodomestici scenderà a 5000 euro.


L'Agenzia delle Entrate specifica quanto segue:
Se gli interventi di recupero del patrimonio edilizio sono stati effettuati nell'anno precedente a quello dell'acquisto, o sono iniziati nell'anno precedente a quello dell'acquisto e proseguiti in detto anno, il limite di spesa deve essere considerato al netto delle spese sostenute nell'anno precedente per le quali si è usufruito della detrazione. Per esempio, se con riferimento a un intervento edilizio iniziato nel 2021 sono già stati acquistati nello stesso anno mobili per 8.000 euro, per i quali si richiederà la relativa detrazione del 50%, sugli acquisti che si effettueranno nel 2022 si potrà usufruire di una detrazione calcolata sull'importo massimo di 2.000 euro (10.000-8.000). Per gli acquisti del 2022 non spetterà alcuna detrazione, invece, se nel 2021 sono già stati acquistati mobili ed elettrodomestici per un importo pari o superiore ai 10.000 euro.

La detrazione del bonus arredi è rimborsata in 10 rate di pari importo nelle seguenti 10 dichiarazioni dei redditi e bisogna indicarla ogni anno nella dichiarazione.

Il bonus elettrodomestici e mobili vale per ogni singola unità immobiliare: chi esegue lavori su più unità immobiliari ha diritto all'agevolazione per ogni unità per le quali c'è un acquisto di arredi e/o elettrodomestici.

ATTENZIONE, IMPORTANTE - I lavori di ristrutturazione devono iniziare non prima del 1 gennaio dell'anno precedente in cui avviene l'acquisto degli arredi. La data di inizio lavori di ristrutturazione va dimostrata con la Dia, Scia, Cil o Cila per lavori che necessitano di questi titoli abilitativi comunali, con un'autocertificazione per quelli in edilizia libera.

Il bonus mobili ed elettrodomestici spetta solo al contribuente che ha pagato le spese dei lavori di recupero del patrimonio edilizio e dunque usufruisce della detrazione ristrutturazione o del sismabonus: ad esempio, se le spese dei lavori sono state sostenute da un coniuge e le spese per l'arredo dall'altro coniuge, il bonus arredi non spetta a nessuno dei due.

Nella spesa detraibile col bonus arredi ed elettrodomestici si calcolano anche le spese di trasporto e montaggio.

Bonus arredi con detrazione ristrutturazione: lavori che danno diritto alle agevolazioni fiscali

La questione va chiarita perché in parte i lavori che danno diritto alle detrazione 50% per ristrutturazione sono diversi dai lavori che danno diritto anche al bonus mobili.

Infatti se per le prime agevolazioni i lavori ammessi sono quelli elencati nell'articolo 16-bis del Tuir, per il bonus elettrodomestici e mobili l'Agenzia delle Entrate ha sempre dato un'interpretazione più restrittiva e concedendolo solo per "manutenzione straordinaria (ordinaria solo su parti comuni condominiali), di restauro e risanamento conservativo, di ristrutturazione edilizia, di ricostruzione o ripristino di immobili danneggiati da eventi calamitosi, oltre che agli acquisti di abitazioni facenti parte dei fabbricati completamente ristrutturati da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare".

Nella Legge di Stabilità 2017 il governo ha precisato che il bonus mobili può esser richiesto in caso di "interventi di recupero del patrimonio edilizio iniziati a decorrere dal 1 gennaio 2016", rendendo quindi necessario un ulteriore chiarimento per capire se valga solo per manutenzioni ordinarie e straordinarie, ristrutturazioni edilizie, restauri e risanamenti conservativi oppure se sia possibile anche in caso di ricostruzioni o ripristini di immobili danneggiati da eventi calamitosi, acquisti di abitazioni facenti parte dei fabbricati completamente ristrutturati da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare.

Questi i lavori di ristrutturazione che danno diritto anche al bonus mobili ed elettrodomestici:
  • interventi di manutenzione straordinaria: rifacimento del bagno e sostituzione tubature, ristrutturazione integrale dell'impianto elettrico, sostituzione di serramenti e infissi esterni con altri di diversa tipologia o materiale, rifacimento del tetto
  • restauro e risanamento conservativo: ripristino e consolidamento di elementi strutturali oppure rifacimento, sostituzione e integrazione delle finiture, interne ed esterne
  • ristrutturazione edilizia: apertura di nuove porte e finestre, demolizione seguita dalla ricostruzione dell'immobile, trasformazione di sottotetti o scantinati in abitazioni
  • ricostruzione o ripristino di un'abitazione danneggiata dalle calamità, laddove sia stato dichiarato lo stato di emergenza
Per il bonus mobili non sono ammessi in detrazione i lavori di manutenzione ordinaria quali imbiancatura, sostituzioni di sanitari, pavimenti o infissi non legati a interventi di ristrutturazione e rifacimento di intonaci interni.

Se l'intervento di ristrutturazione ammesso in detrazione è effettuato in un locale, non è necessario che l'acquisto dei mobili sia legato a quel locale in particolare: l'acquisto degli arredi è legato all'immobile oggetto della ristrutturazione.

Non si ha diritto alle detrazioni fiscali del 50% del bonus mobili in seguito all'acquisto di un box, alla sostituzione dei serramenti e all'installazione di pannelli solari per l'acqua calda.

Bonus arredi: quali mobili ed elettrodomestici rientrano nella detrazione

La detrazione per acquisto di arredamento spetta per apparecchi da illuminazione, letti, reti a doghe, materassi, poltrone, divani letto e divani standard, tavoli, sedie, scrivanie, librerie, credenze, comodini, cassettiere, armadi, cucine.

bonus mobili ed elettrodomestici
Rientrano inoltre nel bonus mobili: grandi elettrodomestici per il raffrescamento e il riscaldamento quali stufe a gas, pannelli a infrarossi, caminetti elettrici, termosifoni elettrici, stufe elettriche, piastre riscaldanti elettriche, cappe per la cucina, forni a gas e elettrici, cucine, piani cottura, lavastoviglie, asciugatrice, lavatrice, congelatori, cantinette per il vino, grandi apparecchi per la refrigerazione degli alimenti, frigoriferi, condizionatori d'aria per uso domestico alimentati dalla rete elettrica (anche a pompa di calore), ventilatori e apparecchi per l'estrazione dell'aria, termocoperte e scaldaletti.

Precisiamo che il bonus mobili ed elettrodomestici è solo per l'acquisto del nuovo, sono quindi esclusi mobili di antiquariato, vintage e l'usato.

I mobili costruiti da un falegname sono detraibili? La risposta è positiva: i mobili di falegnameria rientrano nel bonus arredi e il prezzo di acquisto, trasporto e montaggio può essere inserito nella dichiarazione dei redditi.

Anche le spese per trasporto e installazione sono detraibili col bonus arredi. I grandi elettrodomestici devono essere nuovi, rientrare nelle classi energetiche più elevate e riportare l'apposita etichettatura A+, A++ o A+++ per i forni elettrici, obbligatorietà estesa anche ai forni a gas e alle cappe da cucina: i forni possono essere di classe A. L'etichettatura A+ o superiore è invece obbligatoria, qualora si voglia usufruire del bonus mobili, per i grandi elettrodomestici per il lavaggio e l'asciugatura dei panni, e per la conservazione dei cibi (frigorifero).

Non rientrano nel bonus arredi ed elettrodomestici l'acquisto di tende, pavimenti, porte, complementi d'arredo, elettrodomestici per l'igiene personale, bilance, coltelli elettrici, apparecchi per aprire o sigillare pacchetti o contenitori, macchine da caffè, friggitrici, frullatori, tostapane, ferri da stiro macchine per cucire, aspirapolvere o simili, televisori.


Mobili e elettrodomestici acquistati all'estero rientrano nel bonus arredi?

Se i mobili e i grandi elettrodomestici vengono acquistati all'estero, possono essere indicati in dichiarazione dei redditi, ma è necessario presentare al Caf (e conservare in caso di controlli da parte dell'Agenzia delle Entrate) un bonifico internazionale ordinario nel quale devono essere indicati il codice fiscale del beneficiario della detrazione e la causale dell'acquisto.

Per accedere alle agevolazioni fiscali del bonus arredi ed elettrodomestici sono necessari anche i dati del commerciante, ovvero codice fiscale e partita Iva oppure codice identificativo attribuito dal Paese estero.

Altri documenti da conservare e allegare, per usufruire del bonus mobili, sono la ricevuta di acquisto e l'avvenuto ricevimento del bonifico ovvero la conferma dell'accredito sul conto corrente del rivenditore. Dal 2018 è necessario comunicare all'Enea gli acquisti di elettrodomestici per i quali si può usufruire del bonus: forni, frigoriferi, lavastoviglie, piani cottura elettrici, lavasciuga, lavatrici, asciugatrici.

Bonus mobili: corretta modalità di pagamento

Gli incentivi fiscali per l'arredo vengono accettati in dichiarazione dei redditi dall'Agenzia delle Entrate se l'acquisto dei mobili avviene con bonifico parlante: questi documenti vanno compilati indicando il codice fiscale del beneficiario della detrazione, il codice fiscale oppure il numero di partita Iva del negoziante e la causale del versamento (per esempio Acquisto di mobili e arredi per detrazione 50% articolo 16 comma 2 dl 63/2013).

Un'altra modalità di pagamento ammessa in detrazione è l'acquisto con carta di credito o bancomat, ma in questo caso il rivenditore potrebbe non rilasciare una fattura: come si procede per usufruire del bonus mobili? È sufficiente conservare lo scontrino che deve contenere precise diciture ovvero qualità, natura e quantità di beni acquistati e codice fiscale del beneficiario della detrazione. Vengono ammessi in detrazione anche gli scontrini privi di codice fiscale, ma si devono individuare l'ora e la data della compravendita, i dati riconducibili al possessore del bancomat, il nome dell'azienda e l'importo versato.

ATTENZIONE, IMPORTANTE - Per ottenere il bonus arredi collegato a lavori di ristrutturazione ("interventi di recupero del patrimonio edilizio") iniziati dopo il 1 gennaio 2016 è sufficiente un bonifico normale, non necessariamente parlante. Si intende limitatamente alle spese per acquisto di mobili ed elettrodomestici, per i lavori di ristrutturazione rimane necessario il bonifico parlante.
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