13 marzo 2023

Sostituzione Caldaia, Detrazione 50% o 65%: Documenti, Aliquote e Impianti Ammessi

La detrazione per sostituzione caldaia fa parte dell'ecobonus, l'insieme di detrazioni per risparmio energetico per recuperare il 50% o il 65% delle spese per lavori di efficientamento energetico. La detrazione sostituzione caldaia è al 50% se si installa una caldaia a biomassa o una caldaia a condensazione classe A, sale al 65% se la caldaia ha un sistema di termoregolazione evoluto. A certe condizioni è accessibile il Superbonus.

Sostituzione caldaia, detrazione 65%: requisiti tecnici impianto, limiti di spesa

Per inserire in dichiarazione dei redditi le spese di sostituzione caldaia l'impianto deve essere sostituito in un immobile già esistente ed appartenente a qualsiasi categoria catastale: l'esistenza dell'abitazione è certificata dall'iscrizione al catasto o dalla richiesta di accatastamento. Bisogna inoltre aver pagato regolarmente le tasse sulla casa, ovvero ICI e IMU, qualora dovute.

Per ottenere la detrazione al 65% per la caldaia di deve sostituire, parzialmente o integralmente, l'impianto di climatizzazione invernale con una caldaia a condensazione e contestualmente è richiesta la messa a punto del sistema di distribuzione, ovvero l'impianto deve garantire le migliori prestazioni. In caso di sostituzione è ovviamente indispensabile che nella casa sia già installato l'impianto di riscaldamento.


Il rendimento tecnico utile della caldaia deve essere specificato nel certificato del produttore: la certificazione deve essere richiesta all'installatore oppure scaricata dal sito web del produttore, qualora disponibile.

Inoltre c'è l'obbligo di messa a punto del sistema di distribuzione, ovvero: se il riscaldamento dell'immobile avviene tramite caloriferi, bisogna installare le valvole termostatiche su ciascun calorifero oppure installare un termostato in ogni stanza. Diversamente, se la temperatura è regolata da un termostato unico per l'intera abitazione è essenziale installare le valvole termostatiche sui termosifoni in quanto la temperatura non potrebbe essere regolata singolarmente per ogni stanza.

Dall'obbligo di messa a punto del sistema di distribuzione sono esclusi gli impianti il cui funzionamento avviene ad una temperatura inferiore ai 45 gradi: rientrano in questa categoria i pannelli per sistemi a pavimento.

Nella dichiarazione dei redditi si inserisce sia la spesa relativa alla sostituzione della caldaia sia quella per le prestazioni professionali legate ai lavori, nel limite massimo di 30.000 euro, potendo così recuperare 19.500 euro.

Detrazione 65% caldaia, in quanti anni si recupera? La detrazione caldaia si recupera in 10 anni, cioè è spalmata nelle 10 successive dichiarazioni dei redditi in parti uguali (a meno che non sia stata fatta la cessione del credito, che dal 2023 non è più ammesso).

Sono ammessi nella detrazione per installazione di caldaia tutti i costi relativi ai lavori effettuati sulle parti meccaniche, elettroniche ed elettriche, idrauliche e sulle murature nonché le spese per gli interventi sulla rete di distribuzione, sul generatore di calore, sui dispositivi di regolazione e controllo, sull'impianto di trattamento dell'acqua e sul sistema di emissione del calore.

Per esempio l'installazione delle valvole termostatiche rientra tra i lavori ammessi in detrazione.

Come ottenere la detrazione 50% per caldaia a biomassa

Le caldaie a biomassa sono le caldaie a pellet, a cippato, a legna e altri materiali che rientrano in questa categoria.

Tra i vantaggi di queste tipologie di impianti si ricorda che nel momento in cui, ad esempio, si installa una stufa a pellet, non è richiesta la presenza di un impianto di riscaldamento preesistente: è possibile quindi installare anche una nuova caldaia.

detrazione sostituzione caldaia
La detrazione per installazione di caldaia a biomassa è al 50% delle spese relative alla sostituzione della caldaia e per le prestazioni professionali legate ai lavori. Anche in questo caso il limite massimo di spesa su cui calcolare il bonus fiscale è 30mila euro.

Detrazione 50% caldaia, in quanti anni si recupera? La detrazione caldaia si recupera anch'essa nelle 10 successive dichiarazioni dei redditi in parti uguali (a meno che non sia stata fatta la cessione del credito, che dal 2023 non è più ammesso).

Superbonus caldaia: detrazione per quali lavori e impianti?

Il decreto-legge n° 34 del 19 maggio 2020 contiene diversi interventi fiscali per l'emergenza Covid, tra cui il Superbonus, la detrazione per risparmio energetico sulle spese sostenute dal 1 luglio 2020 al 31 dicembre 2023 per specifici interventi di riqualificazione energetica, tra cui la sostituzione caldaia:
  • la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con impianti centralizzati a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A. Anche in questo caso il limite di spesa è 30mila euro, ma moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio (in caso di condomini) e comprende anche le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dell’impianto sostituito
  • la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con impianti a pompa di calore sugli edifici unifamiliari (ad es. villette). La detrazione spetta su un importo di spese non superiore a 30mila euro e comprende le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dell’impianto sostituito.
Per avere il Superbonus, che con la Legge di Stabilità 2023 è stato ridotto dal 110% della spesa al 90%, occorre che gli interventi di efficientamento energetico portino a un miglioramento di almeno due classi energetiche dell'edificio, o se non possibile, il conseguimento della classe energetica più alta, da dimostrare mediante l'attestato di prestazione energetica (APE).

Documenti per detrazione caldaia

Lo sconto fiscale per la sostituzione parziale o integrale della caldaia con un impianto di riscaldamento alimentato a biomassa o a condensazione può essere usufruito in dichiarazione dei redditi avendo a disposizione precisi documenti:
  • le fatture emesse dal rivenditore e dagli installatori
  • la ricevuta dell'invio telematico al sito internet dell'Enea unitamente alla scheda descrittiva dei lavori: il contribuente, oppure un tecnico incaricato, deve inviare entro 90 giorni la comunicazione di fine all'Enea entro 90 giorni; per tutti i dettagli leggete la guida Come Inviare all'Enea la comunicazione sui Lavori di Risparmio Energetico
  • l'asseverazione sottoscritta da un tecnico, necessaria per comprovare che i lavori sono stati realizzati conformemente alla normativa
  • le ricevute dei bonifici con i quali devono essere effettuati i pagamenti
L'ecobonus viene restituito in 10 rate annuali come detrazione nella dichiarazione dei redditi, mentre il superbonus 110 viene restituito in 5 rate annuali. In entrambi i casi dal 2023 non vale più la cessione del credito d'imposta, ovvero il contribuente cede la detrazione all'impresa che esegue i lavori in cambio di uno sconto equivalente all'ammontare della detrazione.

Con la cessione del credito d'imposta possono accedere all'ecobonus e al superbonus anche i contribuenti nella no tax area o che hanno un regime fiscale agevolato che normalmente non dà diritto alle detrazioni fiscali.
2 commenti:
roberto ha detto...

Devo sostituire una caldaia a condenzazione 25 kW del 2020 acquistata con bonuscasa con detrazione al 50%. Ora, in quanto sottodimensionata, la devo sostituire con una caldaia 30 kw. Posso ancora fruire del bonus casa con detrazione 50%?

Christian Citton ha detto...

La sua domanda non può avere una risposta certa al 100% perché la normativa non è chiara su alcuni punti. Innanzi tutto non viene specificato alcunchè sul l'impianto da sostituire e quindi è comunque possibile sostituire una caldaia a condensazione con un'altra a condensazione, ma è necessario che quella nuova garantisca un risparmio energetico anche minimo. Non è chiaro se occorra installare anche altri nuovi sistemi per l'efficientamento energetico, come le termovalvole. Pare comunque che il tecnico installatore debba certificare il risparmio energetico, poi l'Enea potrà dare il suo parere positivo dopo aver ricevuto la documentazione. Infatti online è rintracciabile questa risposta data dall'Enea a un cittadino che anni fa voleva sostituire una caldaia a condensazione con un'altra caldaia a condensazione:
"In linea di principio le detrazioni fiscali sono finalizzate al risparmio di energia, per questa ragione si è agevolato la sostituzione delle caldaie esistenti con nuove a condensazione o con pompa di calore, ma se si sostituisce una caldaia a condensazione con altra a condensazione o una pompa di calore con altra pompa di calore il risparmio energetico sarò molto basso ed in alcuni casi nullo. Nella normativa a supporto delle detrazioni fiscali non è specificato che la caldaia da sostituire non deve essere a condensazione o che non deve trattarsi di una pompa di calore, ma la normativa non può prevedere tutte le casistiche.
Per quanto sopra esposto riteniamo che la sostituzione sia agevolabile a condizione che ci sia sempre una relazione tecnica asseverata che dichiari, oltre alle prestazioni richieste, anche la presenza di un risparmio energetico e lo quantifichi."
Questo per quel riguarda tecnicamente la sostituzione di caldaia a condensazione con altra caldaia a condensazione. C'è poi la questione di avere due volte la detrazione caldaia, e qui entra in ballo la Circolare 30E/2020 dell'Agenzia delle Entrate, che dà risposta positiva senza però rendere chiaro se in tal caso venga meno la precedente detrazione relativa alla prima sostituzione della caldaia.