18 settembre 2023

Tassi Mutui: Previsioni Euribor e Eurirs 2023, Aumenti Interessi e Rate

Come saranno i tassi dei mutui nei prossimi anni? e Quanto saliranno i tassi dei mutui? sono due domande molto comuni tra i consumatori, soprattutto da quando è ripresa l'inflazione e la BCE ha alzato i tassi di interesse dopo anni di politica monetaria espansiva con costo del denaro a zero: il 14 settembre 2023 ha annunciato il sesto rialzo del costo del denaro da inizio anno, un aumento di 25 punti base (0,25%) dopo quelli di luglio, giugno e maggio, e quelli di 50 punti base di marzo e febbraio. In totale sono 10 rialzi dei tassi BCE da luglio 2022, quando dopo anni di tassi a 0% sono stati progressivamente aumentati per contrastare l'inflazione (almeno questo sarebbe l'intento...).

Secondo la maggior parte degli analisti si è giunti al picco massimo per il costo del denaro e da adesso la Banca Centrale Europea dovrebbe fermarsi con gli aumenti dei tassi, o almeno rallentare fortemente, mantenendoli a questi livelli (i massimi da oltre 15 anni) perché sufficienti per bloccare la corsa dell'inflazione e raggiungere il target del 2% annuo.

Infatti durante la conferenza stampa del 14 settembre la presidente Christine Lagarde ha dichiarato che "il livello raggiunto dai tassi, se mantenuto per un periodo sufficientemente lungo, consente di raggiungere il target di inflazione".


Questo può voler dire che anche gli aumenti dei mutui sono prossimi a fermarsi, ma attenzione: finché i tassi BCE, in particolare il costo del denaro, resteranno ai livelli attuali intorno al 4 - 4,50%, di certo gli interessi dei mutui non torneranno indietro e dunque le rate saranno molto più alte rispetto a uno / due anni fa.

Insomma, si può dire che sull'altare della lotta all'inflazione la BCE sacrifica chi è alle prese con un mutuo, aumentando il costo del denaro nel tentativo di frenare la corsa dei prezzi. Che poi l'inflazione in Europa sia arrivata comunque all'8/10% su base annua e che dobbiamo scervellarci su come risparmiare sulla spesa è un altro paio di maniche.

Previsioni inflazione aggiornate al 18 settembre 2023: gli analisti della BCE ritengono che nella zona Euro l'inflazione sarà in media al 5,6% per quest'anno (a giugno era previsto un 5,4%), al 2,9% nel 2024 (si prevedeva il 3% a giugno) e solo nel 2025 al 2,2%, più vicino al target di stabilità dei prezzi del 2%. Ricordo che il massimo tasso di inflazione registrato in questi ultimi anni è stato il 10,6% a ottobre 2022 rispetto allo stesso mese del 2021. Ovviamente non vuol dire che i prezzi siano diminuiti, ma che sono cresciuti a un ritmo minore.

Comunque, in questo report che aggiorno ogni 4/6 settimane circa trovi tutto quello che riguarda l'andamento dell'IRS e dell'Euribor e le previsioni sui tassi di interesse dei mutui: ovviamente è abbastanza lungo e denso di numeri (tutti verificati su fonti come il sito della BCE, Il Sole 24 Ore, le associazioni dei consumatori ecc...), ma l'argomento richiede un'analisi dettagliata. In caso di dubbi o se riscontri errori non esitare a lasciare un commento in fondo all'articolo.

Aumento tasso BCE: gli effetti sui mutui del costo del denaro

A causa dell'inflazione la BCE ha aumentato il costo del denaro con ben dieci rialzi dal mese di luglio 2022, l'ultimo quello del 14 settembre 2023 di 25 punti base che ha portato il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principale (il costo del denaro) al 4,50% e i tassi di rifinanziamento marginale e sui depositi rispettivamente al 4,75% e 4,00%. Si tratta dei livelli più alti dal 2008.

Le previsioni sul costo del denaro elaborate nel corso del 2022 sono dunque state rispettate, perché indicavano che già nella prima parte del 2023 la BCE avrebbe alzato il tasso principale al 3,00% / 3,50%, con il massimo che si dovrebbe toccare sul finire della stagione estiva. Arrivati al 4,25% sul finire del mese di luglio e al 4,50% a metà settembre, secondo gli analisti dovremmo ormai essere allo stop dei rialzi, ormai quasi non più sostenibili: potrebbe esserci spazio ancora per un aumento dello 0,25% ma poi basta, si dovranno percorrere altre strade.

Tra gli effetti dell'aumento del costo del denaro e dei tassi BCE c'è l'immediato aumento dei tassi di interesse dei mutui a tasso fisso e variabile, frenato nell'estate 2022 dalle prospettive di un rallentamento dell'economia europea e mondiale ma ripreso sensibilmente con i successivi rialzi dei tassi di interesse.

Con i rialzi dei tassi BCE di febbraio e marzo gli effetti sugli interessi dei mutui sono stati minori, soprattutto per i mutui a tasso fisso perché l'indice IRS è un indice legato al mercato finanziario dei Titoli di Stato e dunque si muove in anticipo prevedendo uno stop agli aumenti del costo del denaro che si indicava possibile nella seconda parte del 2023.

Ma per ora i tassi BCE continuano a salire, come dimostrano gli aumenti del 4 maggio e del 15 giugno, e con essi i tassi di interesse dei mutui, con un aggravio medio di circa 2000 euro annui (stime sui rincari 2023 in generale). Le più aggiornate previsioni su Euribor e Eurirs indicano per il 2023 aumenti che porteranno oltre il 4,50 / 5,00% il taeg dei mutui a tasso variabile e al 4 / 4,50% il taeg dei mutui a tasso fisso.

In questa fase di mercato si riduce la differenza tra mutui a tasso variabile e mutui a tasso fisso, con questi ultimi che risultano più convenienti e i cui tassi iniziano già a rallentare perché "prevedono" lo stop alla politica monetaria restrittiva della BCE nella seconda parte dell'anno.

La situazione è comunque molto fluida e di difficile lettura a causa anche della guerra in Ucraina e per gli analisti fare previsioni sui tassi dei mutui oggi è molto complicato, quanto meno nel medio-lungo periodo. Ma ormai è chiaro che gli interessi dei mutui aumenteranno ancora e saranno "sacrificati" per contenere l'inflazione su altri fronti.

Di certo c'è che per chi ha in corso un mutuo a tasso variabile gli aumenti dei tassi BCE da luglio 2022 stanno portando ad aumenti fortissimi. Ad esempio, secondo una simulazione di Facile.it per un mutuo variabile da 125.000 euro sottoscritto a gennaio 2022 con un tasso di interesse dello 0,67% e una rata da circa 460 euro al mese, dopo i rialzi del costo del denaro dovrebbe avere un tasso di interesse cresciuto fino al 5% e una rata schizzata a 740 euro.

Rispettate dunque le previsioni degli analisti di Facile.it rese note in primavera, per i quali il picco ci sarebbe stato a settembre.
previsioni interessi mutui variabili
Fonte dati: Facile.it

Una notizia promettente emerge dai dati dei Futures: nel nuovo anno, sembra che la tendenza cambierà radicalmente. Prendendo in considerazione le previsioni per giugno 2024, la rata mensile del mutuo esaminato dovrebbe scendere a 731 euro e successivamente a 685 euro entro giugno 2025.

Gli analisti di Facile.it suggeriscono che il mercato potrebbe aver già in parte anticipato l'annunciato aumento della Banca Centrale Europea, attenuando così l'impatto sui pagamenti dei mutuatari. Sebbene l'Euribor segua generalmente l'andamento dei tassi Bce, non è detto che lo faccia in modo identico, quindi sarà necessario attendere per vedere quanto effettivamente aumenteranno le rate dei mutui variabili.

Secondo le proiezioni dei Futures sugli Euribor ci si aspetta il picco dell'indice a dicembre, con un massimo previsto al 3,90%, anche se negli ultimi giorni ha già superato il 3,80%. L'aumento nel prossimo trimestre dovrebbe quindi essere inferiore al rialzo di 25 punti base della Bce, e si prevede che i tassi diminuiranno gradualmente a partire da gennaio.

Nella nota rilasciata in seguito all'aumento del 15 giugno 2023, il Codacons afferma che la decisione presa rappresenta un aumento medio di circa 20 euro al mese per le famiglie italiane che hanno un mutuo a tasso variabile e che se si considerano anche tutti gli aumenti imposti dalla BCE dall'anno scorso, rispetto al 2021 la rata mensile di un mutuo a tasso variabile aumenterebbe tra 240 e 320 euro, con un impatto sulle famiglie che va dai 2.880 ai 3.840 euro all'anno.

Previsioni Eurirs mutui a tasso fisso

Il tasso Eurirs, o IRS, in tutte le sue versioni ha iniziato ad aumentare sensibilmente dal secondo trimestre 2022, tornando ai livelli di 8 anni fa e di fatto chiudendo la fase della super convenienza dei mutui a tasso fisso.

L'andamento dell'Eurirs è influenzato dai tassi di interesse del mercato obbligazionario europeo e il fatto che segni rialzi notevoli è riflesso della situazione economico-finanziaria, segnata dall'inflazione che ha costretto la Banca Centrale Europea ad alzare il costo del denaro, portandolo dallo 0,0% degli ultimi anni fino al 4,50% di settembre 2023, con dieci aumenti nel corso di 13 mesi. I mercati si sono mossi come sempre in anticipo e gli aumenti degli interessi delle obbligazioni ma anche dei mutui sono iniziati prima.

Contemporaneamente all'aumento del tasso di interesse principale, la BCE ha portato il tasso sui depositi da -0,50% a 4,00% e il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale da 0,25% a 4,75% (sempre nel periodo luglio 2022 - settembre 2023), chiudendo dopo un decennio l'era dei tassi di interesse a zero.

Pure la guerra in Ucraina, le altre tensioni internazionali e il timore di una possibile (ennesima) recessione mondiale contribuiscono ad aumentare i timori dei mercati. Anche la Fed Usa sta seguendo la stessa politica monetaria della BCE, con il costo del denaro arrivato al 5,25% - 5,50% con il rialzo del 28 luglio 2023. Anche per la banca centrale americana pare comunque arrivato il momento di fermarsi con i rialzi.

Questa una sintesi dell'andamento dell'IRS, con gli aumenti dovuti al rialzo del costo del denaro:
  • IRS 10 anni: 2,56% il 21 giugno 2022 - 3,10% il 2 gennaio 2023 - 2,67% il 2 febbraio 2023 - 2,98% il 5 maggio 2023 - 3,09% il 15 giugno 2023 - 3,10% il 27 luglio 2023 - 3,21% il 15 settembre 2023
  • IRS 20 anni: 2,58% il 21 giugno 2022 - 2,83% il 2 gennaio 2023 - 2,54% il 2 febbraio 2023 - 2,91% il 5 maggio 2023 - 2,96% il 15 giugno 2023 - 2,94% il 27 luglio 2023 - 3,14% il 15 settembre 2023
  • IRS 30 anni: 2,33% il 21 giugno 2022 - 2,42% il 2 gennaio 2023 - 2,23% il 2 febbraio 2023 - 2,63% il 5 maggio 2023 -2,69% il 15 giugno 2023 - 2,67% il 27 luglio 2023 - 2,90% il 15 settembre 2023
Rispetto ai valori medi di giugno 2021, che si attestavano intorno allo 0,40% / 0,50% a seconda della durata, l'incremento è evidente. La cosa quasi incredibile è che, nonostante questi aumenti dei tassi di interesse, i mutui a tasso fisso sono ormai allo stesso livello dei mutui a tasso variabile, storicamente più convenienti.
andamento eurirs 20 anni
Andamento Eurirs 20 anni, elaborazione grafica: Il Sole 24 Ore

Le previsioni sull'Eurirs per i prossimi anni sono comunque incerte, perché i fattori che lo influenzano sono contrastanti: le aspettative di un rallentamento della crescita del PIL e i timori di recessione nell'Area Euro hanno contribuito a una leggera decrescita dell'IRS tra giugno e luglio 2022. Rimane il problema dell'inflazione, che secondo gli analisti dovrebbe mollare la presa a partire dalla seconda parte del 2023, ma che per la BCE resta ancora troppo alta.

La BCE alza i tassi di interesse per contrastare l'aumento dei prezzi al consumo, dovuto al rialzo dei prezzi delle materie prime a causa della guerra e alla ripresa post-Covid, ma in caso di crisi economica generalizzata la politica monetaria non può essere troppo restrittiva, anzi dovrebbe tornare ad essere espansiva. Per ora si mantiene la via della stretta monetaria, prevista in allentamento dall'autunno, ma le incognite restano molte.

Finché la BCE teneva il costo del denaro intorno a 0,50% / 0,75% la politica monetaria era una via di mezzo e le previsioni sui mutui a tasso fisso indicavano livelli intorno al 2%, massimo 2,50% per le varie versioni dell'IRS, ma con i nuovi aumenti dei tassi BCE le cose sono cambiate.

Con una politica monetaria restrittiva, perché con il costo del denaro ben oltre il 3% non ci sono dubbi che sia così data la situazione economica internazionale, le previsioni sui tassi dei mutui aggiornate indicano una media dei taeg dei mutui a tasso fisso intorno al 4,00% per la fine del 2023 (il taeg è la somma dell'Eurirs, dello spread bancario e delle spese accessorie del mutuo e rappresenta il costo effettivo totale del finanziamento).

NB - Ovviamente chi ha un mutuo a tasso fisso in corso non deve preoccuparsi perché non subisce alcun aumento in quanto gli interessi sono fissati al momento della stipula, gli aumenti sono relativi ai mutui nuovi. E ai mutui a tasso variabile già in corso, che hanno interessi che salgono e scendono a seconda del mercato.


Andamento Euribor e previsioni mutui a tasso variabile

Anche il tasso Euribor in tutte le sue versioni è in risalita, dopo anni in cui si era mantenuto in territorio negativo: nello specifico, in data 29 luglio 2022 l'Euribor 3 mesi era a 0,23%, l'Euribor 6 mesi a 0,65% e l'Euribor 12 mesi a 0,92% e solo l'Euribor 1 mese restava sottozero, ma la risalita era ormai iniziata e infatti a settembre, dopo il secondo aumento del costo del denaro, quotava a 0,38%, mentre le versioni a 3 mesi, 6 mesi e 12 mesi dell'Euribor erano rispettivamente a quota 0,81%, 1,36% e 1,91%.

Dopo gli aumenti del costo del denaro nell'autunno 2022 i rialzi dell'Euribor si sono fatti ancora più marcati, con l'aumento del costo del denaro di febbraio 2023 l'Euribor è salito ancora: gli effetti dei rialzi dei tassi della BCE sono più diretti che sull'Eurirs perché l'Euribor è un parametro determinato dal tasso di interesse medio applicato ai prestiti interbancari, che ovviamente seguono il costo del denaro deciso dalla Banca Centrale Europea.

Già al 3 febbraio, dopo l'annuncio del quinto rialzo dei tassi BCE, l'Euribor 1 mese è salito al 2,26%, l'Euribor 3 mesi a 2,54%, l'Euribor 6 mesi a 3,03% e l'Euribor 12 mesi a 3,44%.

Dopo il rialzo del costo del denaro di luglio, il nono in meno di un anno, l'Euribor 1 mese è arrivato a 3,54% e l'Euribor 3 mesi a 3,71%, l'Euribor 6 mesi a 3,95% e l'Euribor 12 mesi a 4,11%. Dopo l'aumento dei tassi BCE del 14 settembre, l'Euribor 1 mese è salito a 3,76% e l'Euribor 3 mesi al 3,87%, mentre l'Euribor 6 mesi e l'Euribor 12 mesi rispettivamente al 4,05% e al 41,6%.
andamento euribor 3 mesi
Andamento Euribor 3 mesi, elaborazione grafica Il Sole 24 Ore

Previsioni Euribor 2023: a metà dello scorso anno si prevedeva un taeg dei mutui a tasso variabile intorno al 2,20% per l'inizio del 2023, ma queste indicazioni non sono più valide alla luce dei rialzi dei tassi BCE e il conseguente immediato effetto sui tassi dei mutui variabili, arrivati già a una media del 3,20% a inizio gennaio.

Le previsioni sui tassi dei mutui più aggiornate indicanti un livello medio dell'Euribor 3 mesi a circa 3,50% nel secondo trimestre 2023 sono state realistiche e pienamente rispettate. Nel terzo quadrimestre il taeg dei mutui a tasso variabile (calcolato su una media di 125.000 euro da rimborsare un 25 anni) ha superato il 4,50%.


Ovviamente nel corso di tutto l'ammortamento gli interessi e dunque la rata di un mutuo a tasso variabile possono aumentare e diminuire molte volte, a seconda delle condizioni macroeconomiche generali.

Gli interessi dei mutui a tasso variabile sono più direttamente influenzati dal costo del denaro, o tasso BCE, perché l'Euribor è determinato in buona misura dalla media dei tassi di interesse che le principali banche europee applicano al denaro che si prestano tra loro: se la Banca Centrale Europea alza il costo del denaro che immette nel sistema finanziario, automaticamente le banche sono costrette a farlo di conseguenza.

Dunque anche le previsioni per i mutui a tasso variabile dipendono da come andrà l'economia europea nei prossimi mesi e dalle mosse della BCE, stretta tra i due fuochi dell'inflazione e della crisi economica, in quadro internazionale molto difficile per svariati motivi.
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