24 marzo 2023

Tassazione Fondo Pensione: Aliquote e Credito d'Imposta

La tassazione dei rendimenti di fondi pensione e PIP è al 20%, ma a certe condizioni è previsto come compensazione un credito d'imposta del 9% sugli investimenti finanziari di medio-lungo periodo attuati dai fondi per la previdenza complementare.

Per quel che riguarda la tassazione sulla rendite del fondo pensione, cioè la tassazione delle rendite vitalizie che il fondo pagherà come pensione complementare, ci sono alcuni calcoli da fare perché dipende da vari elementi che interagiscono tra di loro.

Tassazione rendimenti fondi pensione e deduzioni fiscali

Vediamo inizialmente la tassazione fondo pensione durante il versamento dei contributi, periodo nel quale c'è una produzione di rendimenti (come altre forme di investimento, la previdenza complementare produce rendimenti) che si aggiungono ai contributi versati. Più sotto la tassazione della rendita pensionistica complementare.


Nel 2015 il governo Renzi ha inasprito pesantemente l'imposizione fiscale sui rendimenti dei Piani Individuali Pensionistici e i fondi pensione portandola al 20%, da quell'11,50% a cui era stata portata nel 2014 (prima ancora era all'11%).

Non è stata modificata la deduzione fondo pensione nella dichiarazione dei redditi, sempre fino a 5164,57 euro all'anno di versamenti per la pensione integrativa, dunque sotto questo aspetto non sono cambiati i risparmi fiscali della previdenza complementare.

Credito d'imposta fondo pensione

Insieme all'aumento della tassazione è stata introdotto un particolare credito d'imposta per i titolari di fondi per la previdenza complementare, certamente per limitare "i danni alla convenienza" di accedere ad un fondo pensione dovuti all'aumento della tassazione sui rendimenti ottenuti.

Il credito d'imposta è del 9% del rendimento netto maturato dal fondo pensione, dal 2015 tassato al 20% come detto sopra, se un ammontare equivalente al rendimento netto e tassato viene investito in attività finanziarie di medio-lungo termine individuate dal Ministero dell'Economia e delle Finanze.

Sinceramente tutto questo lascia basiti perché la previdenza complementare (sulla quale ci dicono di puntare visto che quella statale è ormai all'osso) viene usata come paracadute fiscale per lo Stato, uno Stato che "concede" dei crediti d'imposta solo se si investe dove dice lui...


Tassazione rendite fondi pensione

Dal 1 gennaio 2007 sulle rendite pensionistiche complementari c'è una ritenuta a titolo d'imposta del 15%, percentuale che si riduce in base all'anzianità di partecipazione alla previdenza complementare (cioè diminuisce se si sono versati contributi per la pensione integrativa per un tot di anni).

Nello specifico, l'aliquota della tassazione sulla rendita pensionistica pagata dal fondo pensione diminuisce dello 0,30% per ogni anno di partecipazione successivo al 15esimo, fino al limite massimo di riduzione di 6 punti percentuali. Con 35 anni di partecipazione l'aliquota scende quindi al 9%.

NB - Il lavoratore che ha versato contributi a una previdenza integrativa per almeno 5 anni e raggiunge l'età pensionabile può richiedere il pagamento mensile della pensione oppure il rimborso di quanto ha versato, ottenendo così al massimo il 50%. In altre parole, chi aderisce a un fondo pensione può riscattare una parte di quanto accumulato fino ad un massimo del 50% del capitale.

Se la rendita generata dalla conversione di almeno il 70% del montante sia inferiore al 50% dell'importo annuo dell'assegno sociale (nel 2022 pari a 5983,64 euro annuo, quindi 2991,82 euro), si può comunque scegliere per il riscatto totale in capitale della stessa prestazione.

Il capitale rimborsabile viene tassato in maniera simile alla tassazione applicata alle rendite vitalizie: per il capitale si calcola la tassazione dividendo il totale in periodi fiscali diversi. Ogni prestazione corrisponde al periodo in cui è stata maturata. Ad essa si applica quindi la tassazione in vigore in quel periodo.
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