10 agosto 2022

Conto Corrente Estero: Vantaggi e Costi, Dove Conviene Aprirne Uno

Aprire un conto corrente all'estero è legale, ma conviene? La tassazione dei conti all'estero è pressoché la stessa dei conti in Italia e ovviamente un conto corrente estero va indicato nella dichiarazione dei redditi, ma certi costi possono essere più elevati (ad esempio prelevare contante, visto che, stando il correntista in Italia, per la banca è un prelievo in paese estero). Inoltre la procedura di apertura può essere un po' complicata.

Perché aprire un conto corrente estero allora? I tassi di interesse più elevati possono essere uno dei motivi principali, ma attenzione al "rischio paese".

Conto corrente estero come investimento

Si potrebbe dire che conviene aprire un conto corrente all'estero come investimento: in alcuni paesi infatti i rendimenti dei conti correnti sono parecchio elevati, ma spesso si tratta di paesi non molto solidi finanziariamente e che non offrono le stesse tutele in caso di fallimento bancario.

Inoltre in paesi come Svizzera e Francia la tassazione sugli interessi del conto corrente arriva fino al 30-35%, contro il 26% della tassazione italiana.


Aprire un conto all'estero come investimento è dunque un'idea sensata e che va valutata con attenzione, non solo facendosi precisi calcoli su interessi e tassazione, ma anche considerando il cosiddetto rischio paese: se si vuole un conto estero perché si ritiene la situazione finanziaria italiana non sicura, quindi si valuta il rischio paese per l'Italia troppo elevato, bisogna considerare che alcuni paesi dove conviene aprire un conto corrente estero con interessi elevati offrono ancora meno sicurezza.

Non certo Svizzera o Lussemburgo ovviamente, ma i paesi emergenti, molto in voga tra gli investitori con maggiore propensione al rischio, non danno garanzie ai correntisti paragonabili a quelle europee.

Prima di aprire un conto all'estero come investimento per guadagnare con gli interessi occorre valutare il rischio default del paese e della banca: l'esempio del default di Cipro nel 2013, il primo caso in cui furono applicate le norme del bail in per il salvataggio bancario ora attive in tutta Europa (in maniera più strutturata) è da tenere sempre a mente. Anche un tasso di inflazione elevato è un segnale negativo.

Deve essere dunque chiaro che aprire un conto all'estero come investimento ha dei rischi e dunque i fattori elencati in questo articolo vanno valutati in quest'ottica, invece se si vuole aprire un conto estero per tutelare il proprio patrimonio la valutazione deve essere differente.

Dove conviene aprire un conto corrente all'estero come investimento

Nell'ottica di un conto corrente estero come investimento, questi paesi attualmente offrono rendimenti di un certo calibro abbinati ad una buona solidità finanziaria: Repubblica Ceca - Lussemburgo - Svezia - Cile - Singapore - Norvegia - Hong Kong - Australia - Nuova Zelanda - Canada - Sudafrica - Finlandia. Trattasi solo di una lista di esempio stilata con dati del quadriennio 2018-21, ognuno faccia le sue valutazioni.

Gli investimenti in obbligazioni dei Paesi Emergenti offrono rendimenti elevati a fronte di maggiori rischi, lo stesso dicasi dei conti correnti: interessi alti ma maggior rischio di default. Brasile, Mongolia, Vietnam e Bangladesh sono paesi dove i conti hanno interessi consistenti, in Europa si segnalano in particolar modo gli interessi dei conti correnti in Serbia.

Da considerare anche il rischio di cambio nell'aprire un conto corrente fuori dall'Area Euro: vuol dire essere esposti alle oscillazioni del tasso di cambio tra la moneta unica europea e quella del paese ove ha sede il conto, il che può far variare di molto il possibile guadagno generato dagli interessi.

Conto all'estero e fisco

Aprire un conto corrente all'estero per sfuggire al fisco è ormai molto difficile perché le comunicazioni tra le autorità fiscali e finanziarie degli Stati sono più intense che una volta, inoltre l'apertura di un conto estero si fa generalmente con un bonifico, operazione che la banca deve segnalare al fisco (come anche il versamento di contanti).

aprire conto corrente estero Si può delegare una società fiduciaria per il trasferimento iniziale delle somme da e verso conti intestati alla fiduciaria stessa, per spostarli poi sul conto estero del correntista: in questo caso la fiduciaria pagherà l'Ivafe come sostituto d'imposta, ma solo per il primo anno, poi dal secondo sarà il correntista a dover pagare l'imposta di bollo e indicare nel riquadro RW del Modello Redditi Persone Fisiche le somme detenute all'estero.

Cosa succede se non si dichiara un conto estero?

In caso di mancata o infedele segnalazione del conto estero nella dichiarazione dei redditi c'è una sanzione dal 3% al 15% dell'ammontare non dichiarato, che sale dal 6% al 30% se il conto estero è in un paradiso fiscale, cioè in uno Stato nella "black list".

Inoltre, in caso di mancata o infedele segnalazione del conto estero in un paradiso fiscale scatta la presunzione relativa, salvo prove contrarie, che le somme sul conto estero non dichiarato siano costituite da redditi non assoggettati a tassazione italiana e il Fisco potrà recuperare le imposte che si presumono evase (rticolo 12 del D.L. n. 78/2009).

La presentazione tardiva del conto corrente estero nel riquadro RW, comunque entro 90 giorni dal termine ordinario (oltre diventa mancata segnalazione), comporta una sanzione di 250 euro.

Tutto ciò vale anche nel caso di esonero dalla presentazione della dichiarazione dei redditi.

Il conto corrente estero può essere pignorato?

Sì ma è molto più complicato e costoso, sia per un creditore privato che per uno pubblico: il primo farà molta più fatica a sapere in che Stato e in che banca è sito il conto, il secondo potrà avvalersi delle direttive internazionali sulla mutua assistenza per il recupero dei crediti tributari sorti nel territorio nazionale o in un altro Stato membro della UE, ma comunque la procedura di pignoramento del conto corrente è più complessa.

Conto corrente estero anonimo

Aprire un conto anonimo all'estero non è rispettoso delle leggi italiane, inoltre i paesi che non aderiscono ai protocolli per lo scambio di informazioni bancarie hanno un elevato rischio Paese (si segnalano casi di azzeramenti di interi patrimoni); i costi di gestione poi sono molto alti, fino a superare il 30% di ogni singola operazione.

Costi di un conto corrente estero

I costi di un conto all'estero possono essere più elevati, in particolare le commissioni per i prelievi col bancomat: in alcuni casi, come in Francia, si aggirano attorno a 5 euro. Considerate che prelevando in Italia è ovviamente come se prelevaste all'estero con conto italiano.

Inoltre alcune banche impongono ai correntisti non residenti delle soglie minime per aprire un conto, sia come valore minimo versato che come deposito in conto.

Ad esempio, per aprire un conto corrente a Montecarlo con meno di 20.000 euro si rischia di non avere il libretto degli assegni, invece con almeno 500mila euro si ha gratis il libretto degli assegni e si pagano 40 euro all'anno per la carta di credito (costi che possono lievitare con somme inferiori), ma la tenuta conto è di 40 euro l'anno. Oltre ai 5 euro di commissione per ogni prelievo di contanti.

Costi e commissioni di un conto corrente estero vanno valutati con attenzione in base all'uso che si vuole fare del conto, se non lo si apre come investimento: alcuni possono essere più elevati, altri invece possono essere inferiori.

Come aprire un conto corrente estero

Va subito specificato che la banca estera dovrà comunicare allo Stato di residenza del contraente ogni informazione in merito al conto: aprire un conto all'estero è legale ma occorre rispettare correttamente le procedure, dunque è consigliabile farsi aiutare da un professionista o da una società di intermediazione finanziaria se non si è esperti in quanto le modalità di apertura di un conto corrente estero per un soggetto non residente sono complesse.
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