19 dicembre 2022

Pos Obbligatorio per Pagare con Bancomat o Carta di Credito

È vero che dal 30 giugno 2022 c'è l'obbligo di pagamento con Pos per negozi e professionisti, ovvero di consentire a clienti e consumatori di pagare con bancomat o carta? In realtà non è proprio così: il Pos obbligatorio, cioè l'obbligo di accettare pagamenti con bancomat, carta di credito o prepagata, c'è già da anni in Italia, ma dal 30 giugno 2022 sono venute meno alcune eccezioni precedentemente in vigore e ci sono sanzioni più severe per chi non consente di pagare con Pos.

Le leggi sui pagamenti con Pos sono più di una, in particolare quella che regola le sanzioni per il pagamento con bancomat o carta rifiutato è il decreto-legge n° 36 del 30 aprile 2022 di attuazione del Pnrr.

Presentando la Legge di Stabilità 2023 il governo Meloni era intenzionato a togliere l'obbligo per i commercianti di accettare i pagamenti con Pos per cifre inferiori a 60 euro, ma la norma a riguardo è stata eliminata dopo il parere contrario da parte dell'UE e alcuni ripensamenti durante la fase di approvazione parlamentare della manovra finanziaria. Resta dunque interamente valida la normativa qui sotto descritta.


Il Pos obbligatorio è stato introdotto nel 2012 con il Decreto-legge 179/2012, articolo 15, comma 4, cioè il Decreto Crescita 2.0 del governo Monti (solo per pagamento con bancomat, in seguito sono state aggiunte le carte di credito e prepagate) ma senza sanzioni per chi dava questa possibilità a clienti e consumatori.

Negli anni successivi le multe per chi rifiutava di far pagare con carta o bancomat sono state più volte introdotte da varie leggi ma eliminate prima ancora di entrare in vigore per via delle proteste di esercenti e professionisti, adesso il governo Draghi le ha stabilite e rese effettive.

C'è un limite di pagamento con bancomat o carta?

Assolutamente no, non c'è un limite di spesa minimo per pagare con bancomat o carta. Neanche ci sono eccezioni per beni o servizi: si possono pagare con Pos anche i biglietti del bus, un caffè, una pizza, un giornale. Anni fa c'era un minimo per il pagamento con carta o bancomat, sceso progressivamente da 30 euro a 5 euro, ma questo limite non vale più.

pos obbligatorio per pagamenti con bancomat carta
Unica eccezione all'obbligo di accettare pagamenti Pos è per i tabaccai nel caso di vendita di tabacchi e valori bollati, eccezione comunicata dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli con la Determinazione Direttoriale Prot. 484555/RU del 24 ottobre 2022.

Per tutti i commercianti e professionisti le uniche eccezioni al pagamento con Pos sono per "oggettiva impossibilità tecnica", cioè per guasti tecnici dello strumento, e il fatto che l'esercente o il professionista è obbligato ad avere almeno un circuito di pagamento, non è obbligato ad accettare tutte le carte.


Per chi vale l'obbligo di Pos

La legge dice che bar, negozi, professionisti, lavoratori autonomi devono accettare i pagamenti con bancomat e carta senza limiti di spesa o altri impedimenti per clienti e consumatori. In pratica nessuna attività professionale o commerciale può rifiutare il pagamento con Pos, altrimenti il cliente / consumatore può fare una segnalazione che porterà a una multa.

Da ribadire che l'unica eccezione è la vendita di sigarette e valori bollati, e che l'obbligo è di avere un sistema che consenta l'uso di almeno una carta (di credito, prepagata, di debito, di un circuito o l'altro), non di tutte le carte: dunque se ad esempio voleste pagare con una carta American Express ma se lo strumento Pos del venditore accettasse solo Visa o Mastercard vi toccherebbe usare i contanti e il tutto sarebbe in regola.

Infatti il decreto legge 179 del 2012, quello che ha introdotto il Pos obbligatorio, dice che "i soggetti che effettuano l'attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, sono tenuti ad accettare anche pagamenti effettuati attraverso carte di pagamento, relativamente ad almeno una carta di debito e una carta di credito".

Dal 30 giugno 2022 questa situazione è diventata effettiva, dopo anni di in cui si era in una sorta di via di mezzo.
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