06 giugno 2023

Aliquota IMU per Casa in Affitto a Canone Concordato

Per una casa in affitto a canone concordato il proprietario paga l'IMU con aliquota ridotta: questo contratto si può stipulare nei Comuni ad alta tensione abitativa e nelle città indicate dal Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE).

Oltre all'IMU agevolata per canone concordato, il proprietario di casa può continuare ad usufruire del regime fiscale agevolato della cedolare secca, che consente il pagamento di un'aliquota ridotta rispetto alla normale Irpef.

IMU casa in affitto, chi paga?

L'imposta sulla casa deve essere versata dal proprietario dell'immobile perché si tratta di una imposta sulla proprietà dell'abitazione, quindi l'inquilino non deve pagare l'Imu, anche se nulla vieta che ci siano accordi col proprietario che prevedano il pagamento di una parte della tassa.

La prima rata di acconto di Imu va pagata entro il 16 giugno, calcolando la metà di quanto pagato l'anno prima, la seconda rata Imu si paga entro il 16 dicembre con le aliquote stabilite dai Comuni.

Sconto IMU per casa in affitto a canone concordato

La Legge di Stabilità 2016, per favorire il ricorso ai contratti a canone concordato, ha introdotto per i proprietari degli immobili così locati uno sconto fiscale del 25% sulle aliquote Tasi e IMU decretate dal Comune nel quale si trova l'abitazione.

Lo stesso vale per la nuova IMU, che "ha assorbito" la Tasi, che è stata abolita: dunque l'aliquota IMU per casa in affitto a canone concordato è ridotta di un quarto rispetto a quella da utilizzare se l'immobile fosse in affitto a canone libero.

Ogni Comune può stabilire l'aliquota IMU nei limiti del vincolo secondo il quale la somma delle aliquote delle tasse sulla casa per ogni tipologia di immobile non deve superare l'aliquota massima consentita per legge, che è pari al 10,6 per mille.


La massima aliquota IMU è fissata all'11,4 per mille a patto che il Comune abbia decretato la maggiorazione massima dello 0,8 per mille per stanziare fondi in favore delle famiglie e dei ceti più deboli, ovvero per concedere maggiori detrazioni rispetto a quelle già stabilite per legge a chi si trova in difficoltà economiche.

La prima rata di IMU è pari alla metà dell'IMU totale pagata l'anno precedente, mentre per il calcolo del saldo nella seconda rata chi deve pagare l'IMU saprà le aliquote solo col pagamento a saldo di dicembre, dopo che il Comune ove sorge l'immobile le avrà stabilite.

Se l'amministrazione comunale non delibera ogni anno nuove aliquote IMU, si utilizzano le aliquote IMU dell'anno precedente.
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