17 gennaio 2023

Dichiarazione ISEE 2023: Modelli e Calcolo, Scadenza, Quali Documenti Servono

In questa guida trovate le istruzioni sull'attestazione ISEE, in particolare sui redditi per il calcolo dell'ISEE e i documenti per l'ISEE, o meglio per ogni modello ISEE: ce ne sono più di uno, a seconda delle situazioni per le quali si ha bisogno della certificazione dell'Indicatore Situazione Economica Equivalente.

Non ci sono novità sull'ISEE per il 2023, questa guida è aggiornata con i cambiamenti degli anni precedenti su scadenza ISEE, i redditi da inserire nell'ISEE, la compilazione della DSU - Dichiarazione Sostitutiva Unica che serve per avere la certificazione dell'ISEE da parte dell'Inps, e a quelle precedenti sulle varie voci di reddito che rientrano nel calcolo dell'ISEE.

Validità e scadenza ISEE

Con un comunicato stampa del 12 settembre 2019 l'Inps ha chiarito che, con le nuove regole stabilite dal Decreto Crescita del giugno precedente, a partire dal 1 gennaio 2020 la validità della dichiarazione ISEE parte dal giorno della sua presentazione, mentre la scadenza dell'ISEE viene fissata al 31 dicembre di ogni anno.



Periodo di riferimento patrimonio e redditi per calcolo ISEE

Anche in questo caso sono novità dovute al Decreto Crescita: dal 2020 per il calcolo dell'ISEE si prendono in considerazione reddito e patrimonio dichiarati due anni prima (dunque per l'ISEE 2022 i redditi e i patrimoni 2020, per l'ISEE 2023 quelli del 2021 ecc...). Vedasi più sotto per l'elenco esaustivo di tutti i redditi e patrimoni da considerare.

Modelli dichiarazione ISEE e a cosa servono

Con l'ISEE si valuta la situazione economica del nucleo familiare (quindi anche di quello composto da una sola persona) considerando varie voci reddituali.

Col calcolo dell'ISEE, che è sempre rapportato al numero di componenti del nucleo familiare al momento della presentazione della domanda, considerando anche situazioni di presenza di disabili, figli minori, disoccupati, si viene inseriti in una specifica fascia di reddito che consente o meno l'accesso a vari aiuti e sostegni economici, ma anche che serve al pagamento di varie tasse e imposte, ad esempio quelle universitarie.

Per questo ci sono diversi modelli ISEE:
  • Modello ISEE standard o ordinario: con questa certificazione si tiene conto dei redditi di tutti i componenti della famiglia ovvero tutti i parenti che risultano inseriti nello Stato di Famiglia. Si usa nelle situazioni più semplici, ovvero, quando nel nucleo familiare non sono presenti disabili, studenti universitari, genitori non coniugati e non conviventi o quando non devono essere richieste prestazioni socio sanitarie e serve per ottenere le agevolazioni fiscali a livello locale (Imu, Tari) e per le prestazioni sociali (bonus sociale gas e bonus sociale elettricità)
  • Modello ISEE Minorenni con genitori non coniugati tra loro e non conviventi: prende in considerazione la condizione economica del genitore non convivente per scoprire se incide e in quale misura sull'Isee del nucleo familiare del figlio e serve per le prestazioni agevolate rivolte ai figli
  • Modello ISEE Università: questa sezione del modello consente di stabilire la misura delle tasse universitarie per l'iscrizione e delle borse di studio: si tiene conto dei redditi del nucleo familiare anche per studenti che non risultano nello Stato di Famiglia. Inoltre se lo studente è sposato si deve tenere conto dei redditi del coniuge. Nell'ISEE c'è anche la Casella nel Quadro C del modulo MB2 che deve essere compilata dagli studenti universitari con unico genitore separato, al fine di valutare economicamente la casistica in cui sia presente un solo genitore
  • Modello ISEE Sociosanitario-Residenze: la certificazione si può basare su un nucleo famigliare ristretto, ma tiene conto dei redditi complessivi dei figli del beneficiario anche se non sono inclusi nel nucleo famigliare e serve per i ricoveri di persone non autosufficienti e comunque non assistibili a domicilio, presso strutture semiresidenziali o residenziali
  • Modello ISEE Sociosanitario: con il questo modello ISEE si facilita l'accesso alle prestazioni di assistenza a domicilio per persone disabili e/o non autosufficienti, individuando l'esatta composizione del nucleo famigliare del soggetto assistito
  • Modello ISEE integrativo: è il modello che serve per correggere la dichiarazione ISEE sbagliata

ISEE Corrente

Il modello ISEE Corrente serve a certificare i redditi se modificati dopo l'invio dell'ISEE Ordinario o altri modelli, ed è utile per chi ha perso il lavoro durante l'anno, in caso di licenziamento o cassa integrazione o fine contratto, ma anche per gli autonomi che hanno cessato l'attività: in questo modo può aggiornare il reddito dichiarato con la DSU.

Per richiedere l'ISEE Corrente occorre che si sia verificata almeno una delle due condizioni qui indicate:
  1. variazione della situazione reddituale complessiva del nucleo superiore al 25% rispetto a quella indicata nell'ISEE calcolato in precedenza
  2. variazione della situazione lavorativa per almeno un componente del nucleo familiare (risoluzione del rapporto di lavoro, sospensione o riduzione dell'attività lavorativa, nuovo contratto di lavoro, interruzione dei trattamenti previdenziali, assistenziali ed indennitari non rientranti nel reddito complessivo ai fini Irpef dopo il 1 gennaio dell'anno di riferimento del reddito considerato nell'ISEE ordinario)
Fino al 23 ottobre 2019 per richiedere l'ISEE Corrente servivano entrambe le condizioni, ma col messaggio Inps n° 3845 vengono recepite e rese operative le modifiche introdotte con l'articolo 28-bis del D.L. 30 aprile 2019, n. 34, convertito con modificazioni dalla legge 28 giugno 2019, n. 58. Lo stesso dicasi per la durata dell'ISEE Corrente, che passa da 2 a 6 mesi.

Documenti per l'ISEE

Chi necessita della dichiarazione ISEE deve prima compilare la DSU - Dichiarazione Sostitutiva Unica, cosa che può essere fatta in autonomia e poi inviarla all'INPS tramite il servizio online presente nel sito dell'ente (in tal caso serve lo SPID per accesso ai servizi online), o consegnarla all'ente che eroga la prestazione sociale agevolata, oppure al Comune.

Trovate una DSU precompilata sul sito dell'Inps, nella vostra area personale.

Per la compilanzione della DSU ci si può avvalere dell'assistenza di un Caf, portando tutti i documenti necessari tra cui dichiarazione dei redditi, certificazione unica, giacenza media del conto corrente, contratto di affitto... (vedasi più sotto per i dettagli), per farsi compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica che poi il Caf invierà all'INPS per la convalida, che entro 10 giorni rilascia la certificazione ISEE richiesta.

Per ottenere l'ISEE ordinario è sufficiente la DSU Mini, ovvero quella "base" con i principali dati richiesti, per gli altri modelli ISEE occorre presentare DSU integrata con specifici dati a seconda della situazione.

Questi i documenti per il Modello ISEE, ovvero i documenti da portare al Caf per la compilazione della DSU e verificare i redditi per il calcolo dell'ISEE:
  • Dichiarazioni dei redditi: modello 730 o Redditi Persone Fisiche, modello Cu (nuova certificazione unica) e qualsiasi altra certificazione attestante i redditi percepiti
  • I lavoratori autonomi devono portare il valore del patrimonio netto dell’ultimo bilancio presentato.
  • Se si è in affitto, il contratto di locazione regolamento registrato all’Agenzia delle Entrate
  • Documenti attestanti il patrimonio immobiliare riferito al 31/12/2017: per fabbricati, terreni agricoli o aree edificabili il certificato catastale, l'atto di compravendita o successione, per acquisto o costruzione di immobili di proprietà la certificazione quota capitale residua del mutuo, pe immobili detenuti all’estero il valore ai fini IVIE
  • Documenti attestanti il patrimonio mobiliare fino al 31/12 dell’anno precedente la compilazione della DSU: saldo al 31 dicembre dell'anno precedente di conto corrente e carte prepagate con Iban, titoli di stato, obbligazioni, azioni, BOT, CCT, buoni fruttiferi, fondi d’investimento
  • Portatori di Handicap: tutta la documentazione medica attestante la disabilità e certificazione delle eventuali spese pagate per l’assistenza personale e/o per il ricovero presso strutture residenziali
  • Autoveicoli ed imbarcazioni da diporto: targa auto e/o moto superiore a 500cc; documenti navi ed imbarcazioni da diporto
  • Ovviamente il codice fiscale di tutti i componenti del nucleo familiare e il documento d’identità del dichiarante
Parte dei dati della DSU sono autodichiarati (quelli relativi ai documenti di cui sopra), altri sono acquisiti dall’Agenzia delle Entrate (quelli relativi al reddito complessivo ai fini Irpef) e dall'INPS (trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, erogati dall’INPS per ragioni diverse dalla condizione di disabilità e non rientranti nel reddito complessivo ai fini IRPEF).

Per le informazioni autodichiarate, il soggetto che compila la DSU si assume la responsabilità, anche penale, di quanto dichiarato.

Redditi per calcolo ISEE

Per il calcolo dell'ISEE non vengono più considerate solo le voci da reddito Irpef ma tutte le entrate e il patrimonio della famiglia: le borse di studio, i conti deposito e altre attività finanziarie (che vengono considerate prendendo a riferimento i tassi dei Titoli di Stato decennali), gli assegni familiari, per chi ha una casa che dà in affitto gli eventuali introiti assoggettati a cedolare secca, il patrimonio immobiliare, auto e moto (oltre i 500 cc) e imbarcazioni.

I redditi per il calcolo dell'ISEE nel dettaglio sono:
  • redditi Irpef
  • tutti i redditi tassati con regimi sostitutivi o a titolo di imposta (contribuenti minimi, cedolare secca sugli affitti, premi di produttività...)
  • tutti i redditi esenti e quindi anche tutti i trasferimenti monetari ottenuti dalla Pubblica Amministrazione (assegni al nucleo familiare, pensione di invalidità, assegno sociale, indennità di accompagnamento...)
  • redditi figurativi degli immobili non locati e delle attività mobiliari
  • particolare la questione dell'assegno di mantentimento nell'ISEE, perché dipende da chi è percepito l'assegno: in via del tutto generale l'assegno di mantenimento per i figli rientra nell'ISEE (del nucleo familiare dove sono inseriti i figli), invece l'assegno di mantentimento alla moglie non va indicato se qgià incluso nella dichiarazione dei redditi della (ex) moglie, va direttamente inserito nell'ISEE se non c'è dichiarazione dei redditi; si consiglia l'assistenza di un professionista specializzato per valutare il proprio caso

Da questi dati viene calcolato l'ISE (valore assoluto dato dalla somma dei redditi e del 20% dei patrimoni mobiliari e immobiliari dei componenti il nucleo familiare); per ottenere l'ISEE (Indicatore Situazione Economica Equivalente) l'ISE viene poi rapportato a un parametro che dipende dal numero dei componenti il nucleo familiare, ulteriormente maggiorato se ci sono invalidi, figli minori, più di tre figli, oppure se uno o entrambi i genitori siano senza lavoro. Questo ovviamente per favorire le situazioni più difficili.

Deduzioni di reddito per il calcolo dell'ISEE

Queste le voci di spesa da dedurre dal reddito ISE ai fini del calcolo ed i "bonus" per lavoratori e pensionati:
  • affitto casa: sale da 5165 a 7000 euro, l'importo massimo della spesa l'affitto registrato che può essere portato in deduzione
  • 500 euro ogni figlio convivente dopo il secondo
  • costi per la disabilità: si classificano le diverse definizioni di disabilità, invalidità e non autosufficienza accorpandole in tre distinte classi: disabilità media, grave, e non autosufficienza
Il patrimonio immobiliare viene considerato con il valore ai fini IMU e non più ICI come anni fa, quindi più alto, e con franchigia ridotta; inoltre si considera anche il patrimonio immobiliare all'estero con trattamenti diversificati per prime e seconde case.

Tra le ultime novità per il calcolo del reddito ISEE (dal 2015) troviamo l'obbligo di inserire tra i rapporti finanziari le carte di credito prepagate con Iban. Praticamente le carte prepagate con codice Iban vengono equiparate agli ordinari conti correnti bancari o postali: riguardo queste carte la banca o l'istituto di credito che le emette deve trasmettere all'Anagrafe dei Rapporti Finanziari i dati relativi alla giacenza media, al fine di indicarla nell'Isee.

Occorre comunicare il saldo di inizio e fine anno, tutte le operazioni in entrata e in uscita e la giacenza media annua. Se l'Istituto di credito non fornisce la giacenza media della carta con Iban, allora il contribuente deve determinarla seguendo questa procedura:
  • somma di tutte le entrate annuali reperite nell'estratto conto annuale, relativamente a ogni rapporto
  • divisione del totale per 365
Una sentenza del Tar del Lazio confermata dal Consiglio di Stato ha obbligato nel giugno 2016 il governo Renzi a intervenire per eliminare dal reddito disponibile per il calcolo dell'ISEE le somme derivanti da indennità di accompagnamento, pensione di invalidità (sia totale che parziale), l'indennità di frequenza, le indennità relative alla cecità e sordità, i contributi per l'assistenza indiretta, vita indipendente, gli assegni di cura, i contributi per l'abbattimento delle barriere architettoniche o per l'acquisto di prodotti tecnologicamente avanzati o per il trasporto personale, esenzioni e/o agevolazioni per il pagamento di tributi, le riduzioni nella compartecipazione al costo dei servizi, nonché le erogazioni di buoni servizio e/o voucher che svolgono la funzione di sostituzione di servizi.

In altre parole, come precisa il decreto 146 del Ministero del Lavoro:
si esclude dalla nozione di reddito disponibile dei trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari (incluse le carte di debito) percepiti in ragione della condizione di disabilità, qualora essi siano esclusi dal reddito imponibile IRPEF... nel Quadro FC4, destinato ai "redditi e ai trattamenti da dichiarare ai fini Isee", quelli cioè che vanno prodotti dall'utente in quanto non erogati direttamente dall'Inps, occorrerà indicare solo i trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari non soggetti a Irpef, esclusi quelli percepiti in ragione della condizione di disabilità [fonte: pensionioggi.it]
Inoltre è cambiato rispetto al 2015 e sempre per adeguamento alla sentenza del Tar del Lazio confermata dal Consiglio di Stato, l'applicazione di una maggiorazione dello 0.5 al parametro della scala di equivalenza per ogni membro del nucleo familiare con disabilità (prima vi erano delle riduzioni dal totale del reddito in base alle spese sostenute per la disabilità media o grave o alla non-autosufficienza): non rileva più se il disabile sia minorenne o maggiorenne.
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