06 settembre 2022

Social Lending: Prestiti tra Privati per Avere un Finanziamento o Investire

Che cos'è il social lending? I cosiddetti prestiti tra privati sono un modo per avere un finanziamento senza passare per banche o finanziarie, ma accedendo alle piattaforme di social lending, quelle che un tempo erano le "società di mutuo soccorso". Ma si può anche guadagnare con le piattaforme di social lending, diventando creditori e investendo nei prestiti tra privati.

Nato in Gran Bretagna alcuni anni fa, il social lending è uno scambio di prestiti tra privati senza garanzie tipo ipoteche o buste paga, con tassi di interesse e spese di gestione del finanziamento inferiori in confronto alle forme più tradizionali di prestiti.

I prestiti tra privati sono sicuri?

Negli ultimi tempi i prestiti tra privati si stanno diffondendo grazie alla loro convenienza e alla possibilità, per chi ha denaro da investire, di diventare creditore e guadagnare. Ma per evitare brutte sorprese bisogna non essere superficiali.

Il social lending in Italia è regolato da norme della Banca d'Italia (vedasi la delibera 586/2016): per non correre rischi ci si deve affidare alle piattaforme di social lending, che operano sotto controllo delle autorità finanziarie, fungono da intermediari e da garanti, in parte.


Diffidate di chi si propone con insistenza (magari nelle chat sui social, contattandovi personalmente) e fate molta attenzione agli annunci sulle bacheche on line: se scritti in italiano zoppicante è quasi certo si tratti di truffe che vengono dall'estero, da paesi dove i controlli sono minori!

Mai dare retta ad annunci di prestiti personali che non provengano da società serie, concrete, con sedi in Italia o con siti internet registrati, rintracciabili e controllabili, e che propongono cifre e numeri strabilianti: rischiate di dare i vostri dati sensibili a malintenzionati che poi potrebbero prosciugarvi il conto o, se davvero vi prestano il denaro, essere degli usurai.

È sì vero che i prestiti tra privati sono prestiti senza garanzie, se intendiamo che non sono richieste consuete garanzie per un prestito, ma affidarsi a società di social lending vuol dire investire in prestiti tra privati seri, valutati in base a parametri oggettivi e uguali per tutti.

Tramite tali criteri i clienti vengono suddivisi in classi di merito: i creditori che decidono che il loro denaro può venire concesso a debitori a più alto rischio avranno rendimenti maggiori, mentre chi vuole andare più sul sicuro ne avrà di più bassi; la società comunque garantisce in parte le cifre che vengono messe a disposizione da chi investe.

Social lending: migliori piattaforme per prestiti tra privati

Le società che hanno piattaforme di social lending operano sotto la vigilanza della Banca d'Italia e ne devono seguire le norme: la struttura di gestione del rischio, il collegio sindacale, i revisori contabili di tali società devono essere in linea con le norme di Bankitalia. Ovviamente ci deve essere un patrimonio per tutelare la clientela.

In base alle recensioni degli utilizzatori (clienti che richiedono un prestito, creditori), le migliori piattaforme di social lending per prestiti tra privati sicuri risultano essere: Smartika, Prestiamoci, MotusQuo, Blender, Younited Credit, Nibble, Trusters, Fellow Finance, Soisy, Opyin. Alcune di queste piattaforme di social lending operano anche nei finanziamenti per micro e piccole imprese.

Il prestito tra privati è giuridicamente definito come un'opera riferibile a istituti di pagamento considerati operatori non bancari che gestiscono servizi finanziari e di pagamento alternativi a quelli delle banche, ma anche per le società di prestiti tra privati vige l'obbligo di comunicare tutti i rapporti in essere coi clienti, di segnalazioni per l'antiriciclaggio e l'evasione fiscale, di regolarità dei pagamenti.

Come funzionano i prestiti tra privati

Il social lending è regolato da norme europee e da quelle di ogni Stato dell'UE per far sì che tutto sia corretto ed efficiente, per tutelare sia chi domanda un prestito sia per proteggere dal non incontrare cattivi pagatori chi mette una liquidità nella "cassa comune" con lo scopo di guadagnare sui tassi di interesse: chi domanda un finanziamento non riceverà la somma da un solo creditore, ma riceverà piccole frazioni da diversi creditori che hanno deciso di investire nel social lending.

Un prestito da, poniamo, 6000 euro, viene concesso a un richiedente mettendo assieme 60 quote da 100 euro (cifre solo indicative per rendere l'idea) che derivano dai versamenti fatti da creditori che decidono di investire una somma nella cassa della società di social lending per guadagnare, nell'arco di alcuni mesi, un certo rendimento derivante dai tassi di interesse: chi riceve il prestito dovrà poi restituire 6600 euro (sempre cifre esemplificative, abbiamo ipotizzato un tasso totale del 10%) e ogni creditore che ha dato una quota da 60 euro riavrà il suo capitale maggiorato di un interesse.

Chi decide di investire nel social lending come creditore deve sapere che la somma verrà divisa tra diversi richiedenti selezionati, così da ridurre il rischio di avere un solo debitore che diventa magari insolvente, mentre chi è debitore, richiedente il prestito, restituirà nella cassa comune con in più gli interessi.

Iscrivendosi a una delle varie piattaforme di social lending come creditore si deve scegliere a quali categorie di debitori possono venire prestati i suoi soldi: la solvibilità, le garanzie di chi richiede un prestito sono valutate dalla società che gestisce la piattaforma con gli stessi criteri che seguirebbe una banca, ovvero se vi sono precedenti debiti e se sono stati saldati, che tipo di posizione lavorativa e altro.

Tutto questo sistema, ma anche la mancanza di filiali e agenzie come per altre forme di prestiti online, fanno sì che i tassi di interesse passivi dei prestiti tra privati siano minori rispetto ad un normale finanziamento per le vie tradizionali, mentre i tassi di interesse attivi per chi decide di mettere il denaro saranno piuttosto buoni, dei piccoli investimenti.

In genere i tassi di interesse dei prestiti tra privati sono, per i richiedenti un finanziamento, tra l'8% e il 9,50% (il taeg: se guardate i taeg dei prestiti personali vedrete che sono superiori), mentre per chi presta il denaro il rendimento arriva fino al 12,5%.

La tassazione dei guadagni da social lending è del 26%, la consueta tassazione dei redditi da capitale, voce della dichiarazione dei redditi in cui appunto va inserita la certificazione che la società di social lending invia al creditore.

In media si richiedono intorno ai 4000 euro mentre il massimo sui 50.000 euro. I rimborsi sono con durate medie di 24 mesi, ma ovviamente dipende dall'importo.
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