Non è possibile pignorare cani, gatti e altri animali tenuti per affezione o compagnia, quindi non a scopi produttivi.
Fino a pochi anni fa se il debitore non pagava era possibile il pignoramento di cani, gatti, conigli, criceti e altri animali quali cavalli e galline tenuti per affezione o compagnia, quindi non a scopi produttivi: la legge consentiva infatti che gli stessi potessero essere oggetto di pignoramento e messi all'asta qualora il proprietario non riuscisse a sanare i propri debiti, proprio come avviene per oggetti inanimati quali televisori o automobili. Con la Legge di Stabilità 2016 è stato introdotto il divieto di pignorare tutti gli animali tenuti per compagnia o affezione.Dal 1 gennaio 2016 è assolutamente vietato per legge pignorare sia gli animali domestici sia quelli tenuti non a scopo produttivo, in questo modo chi dovesse trovarsi in gravi difficoltà economiche non dovrà subire anche questa sofferenza che interessa non solo il proprietario ma anche l'animale stesso. Il legislatore ha voluto recepire che gli animali hanno infatti una vita affettiva, emotiva e relazionale propria: separarli dalla famiglia causa loro sofferenza emotiva e psichica, così come colpisce le persone.

L'associazione Lav e i sostenitori dell'iniziativa Giù le Zampe si sono dichiarati molto entusiasti per il risultato ottenuto che aggiunge un ulteriore tassello per il raggiungimento dei diritti e della soggettività giuridica degli animali domestici: in particolar modo la battaglia della Lav si concentra sul proporre modifiche al Codice Civile in favore degli animali tenuti per compagnia.
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