19 maggio 2022

Pensioni Integrative e Investire in Contributi per una Pensione Più Alta

Previdenza complementare: conviene investire? Dipende cosa si intende con "conviene", ma di certo è sempre più necessario data la situazione previdenziale italiana: gli analisti sono tutti concordi e invitano i lavoratori a investire per una pensione integrativa con soluzioni quali i fondi pensione e le polizze miste. Si può anche versare contributi volontari per una pensione più alta, soluzione utile soprattutto ai lavoratori con carriere discontinue.

Le proiezioni sul sistema previdenziale italiano dei prossimi anni vedono i lavoratori che oggi hanno tra i 30 e i 40 anni di età andare in pensione verso i 71/72 anni con un basso assegno mensile (meno degli attuali mille euro). Chi ha ricevuto la "busta arancione" può confermare. Il consiglio è quindi di iniziare presto a investire per la pensione integrativa o per aumentare la pensione INPS. Ma come?

In questa guida vediamo numeri e proiezioni concrete, aggiornate con dati attuali, sui principali strumenti di previdenza complementare ma anche per aumentare la pensione o andare in pensione prima: fondi pensione, polizze miste vita + pensione integrativa, tfr e contributo aziendale, contributi volontari, totalizzazione / ricongiunzione / cumulo dei contributi, riscatto laurea.

Pensioni integrative per previdenza complementare

Per pensione integrativa si intende il secondo pilastro del sistema pensionistico italiano, che appunto "integra" o in certi casi sostituisce la pensione di base del regime pubblico obbligatorio (primo pilastro).

Lo scopo del "risparmio pensionistico" è quello di contribuire a mantenere un tenore di vita adeguato anche dopo il pensionamento, in un regime tutelato e fiscalmente vantaggioso: i principali strumenti per la pensione integrativa sono il fondo pensione, le polizze miste, il TFR e il contributo aziendale, che vanno valutati attentamente per i costi e per cosa possono poi dare a seconda della propria situazione.


Si può anche andare in pensione prima di aver raggiunto la normale età pensionabile prevista dalla legge usufruendo della Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA), accessibile però se si ha attivo da almeno 5 anni un fondo pensionistico.

Fondo pensione: cosa è e come funziona

Per la pensione integrativa la via principale è da sempre il fondo pensione, strumento che più di ogni altro identifica la previdenza complementare. Trattasi comunque di una spesa in più e che va ben ponderata perché le possibilità e le tipologie di fondi pensione sono molte.

Nelle guide seguenti tutti gli elementi da conoscere e le stime più aggiornate su quanto conviene investire e quanto si potrà ricevere:

TFR al fondo pensione e contributo aziendale per pensione integrativa

Destinare la quota mensile del trattamento di fine rapporto per la previdenza complementare è forse la cosa migliore che molti lavoratori dipendenti possano fare, data la situazione attuale. A certe condizioni e scegliendo alcuni fondi pensione particolari può anche essere richiesto il contributo aziendale, cioè un versamento in più che non costa nulla al lavoratore perché a carico del datore di lavoro.

Nella guida TFR al Fondo Pensione e Contributo Aziendale per Previdenza Complementare tutti i dettagli e le stime numeriche più aggiornate.

Polizze miste come alternativa ai fondi pensione

Questo tipo di polizze sono una novità abbastanza recente ed uniscono polizza vita e pensione integrativa (più tecnicamente uniscono una polizza caso morte e una polizza caso vita).

Le polizze miste hanno un particolare regime fiscale agevolato, sono di tre tipologie diverse e la loro convenienza per la previdenza complementare va valutata con attenzione per via dei costi che possono ridurre i vantaggi che offrono, comunque innegabili. Nella guida Come Funzionano le Polizze Vita Miste tutti i dettagli.

Pensione più alta con contributi volontari e riscatto laurea

Con i tre strumenti su menzionati si avrà una seconda pensione quando ci si ritirerà dal lavoro, una pensione che integrerà quella obbligatoria. Ma la pensione obbligatoria, che sia INPS o di enti previdenziali di categoria, può essere raggiunta con qualche anno di anticipo e/o aumentata di importo pagando ulteriori contributi volontari e/o riscattando gli anni di università: sono spese di non poco conto, va detto subito, ma la convenienza di investire per la pensione, in ogni modo, si valuta nel lungo periodo.

Conviene pagare i contributi volontari per la pensione?

conviene investire nella previdenza complementare per la pensione integrativa Con le carriere lavorative discontinue che caratterizzano i tempi che stiamo vivendo sarà più difficile raggiungere i requisiti contributivi per la pensione con un assegno "decente" e/o andarci qualche anno prima dell'età per la pensione di vecchiaia, in continua crescita (ad ora siamo a quasi 67 anni, le previsioni per i prossimi decenni sono per i 70 anni e più!).

Versare i contributi volontari INPS per raggiungere prima i requisiti contributivi minimi è una possibilità che aiuta a coprire i "buchi" nei versamenti dei contributi dovuti ad una carriera lavorativa precaria e anche ad avere una pensione più ricca: ma si tratta di un costo elevato la cui convenienza va valutata con attenzione. Nella guida Contributi Volontari per Pensione INPS: Cosa Sono e Come si Pagano, Aliquote e Fasce di Reddito tutti i dettagli e le nozioni fondamentali.

Molti lavoratori, tra cui gli autonomi, dovrebbero senz'altro aggiungere anche quanto spiegato nella guida In Pensione Prima Riunendo i Contributi di Diverse Gestioni in quanto la disomogeneità contributiva è una condizione sempre più diffusa e gli istituti della ricongiunzione, della totalizzazione e del cumulo sono opportunità da tenere in considerazione.

Conviene pagare per il riscatto della laurea per la pensione?

Un discorso molto simile è quello del riscatto degli anni universitari a fini pensionistici, ovvero versare volontariamente dei contributi previdenziali per il periodo degli studi. E' un costo non da poco e, seppur gode di agevolazioni fiscali, non è detto che abbia effettivamente una convenienza, soprattutto perché si va in pensione prima ma l'assegno è ridotto.

Nella guida Riscatto Laurea: Costo e Convenienza trovate la disciplina normativa vigente, il calcolo del costo e le proiezioni aggiornate per gli attuali lavoratori tra 30 e 50 anni di età. Già da qualche anno si parla di rendere gratuito il riscatto della laurea, per ora resta oneroso ma ci sono speranze che in un futuro non troppo lontano possa diventare senza costi, come avvenuto nel 2017 per il cumulo dei contributi.

Come appare evidente i contributi volontari, la ricongiunzione, la totalizzazione, il cumulo dei contributi e il riscatto degli anni di laurea non rientrano nella previdenza complementare, ma in ogni caso vanno considerati assieme ad essa perché sono comunque delle spese, degli investimenti per la pensione.

La previdenza complementare è un settore complesso, ricco di sfaccettature e possibilità d'investimento, ma destinato ad avere un'importanza sempre maggiore data l'assoluta necessità di una pensione integrativa per molti; da non sottovalutare inoltre le possibilità per una pensione INPS più alta o per andare in pensione prima pagando contributi in più. Muoversi in anticipo e con tutta l'informazione disponibile è fondamentale per non buttare i propri soldi e non ritrovarsi in difficoltà economiche quando si sarà anziani.
6 commenti:
alessandro ha detto...

Buongiorno non ho trovato post riguardanti l'ape volontaria o social, quindi pongo la mia domanda qui.
Se la mia azienda mi licenziasse per motivi strutturali o di fallimento io dovrei per forza di cose chieder e la Naspi.
Se pero', quando ho finito la Naspi, non avessi ancora maturato i requisiti per andare in pensione, diciamo che mi mancassero ancora 6 mesi, alla fine di questi, potrei chiedere l'ape social o quella volontaria? grazie

Christian Citton ha detto...

Abbiamo pubblicato qui la guida completa all'Anticipo Pensionistico, con tutti i requisiti e le condizioni dell'APE Social e Volontaria.

alessandro ha detto...

Intanto la ringrazio per avermi indirizzato alla Guida che ho appena letto. Il fatto e' che sono in un periodo abbastanza ingarbugliato e quindi poco ''attrezzato'' per capire determinate cose. In passato le avevo chiesto sui lavori usuranti e purtroppo ho constatato che non riesco ad entrare nella categoria perche' per via di un periodo di crisi della mia azienda nell'ultimo decennio non ho fatto le notti necessarie,(64), per il raggiungimento di almeno un anno di abbuono. Indi per cui , per non lavorare in fabbrica fino alla fine del 2023,(65 anni compiuti), cercavo la scappatoia di una eventuale ape social che perlomeno mi avrebbe fatto sopportare costi meno pesanti di quella volontaria, (per me quasi impossibile , essendo nell'annovero di quelli che avranno il calcolo cosiddetto ''misto'', e quindi con gia' circa una trattenuta di almeno il 20 per cento dello stipendio che prendo, oltre ai costi dell'ape volontaria che , sicuramente mi farebbero scendere sotto i mille euro mensili.
Per questo avevo pensato , leggendo che per l'ape social non devi ricevere alcuna forma di stipendio da almeno tre mesi, (compiero' 59 anni di eta' a dicembre 2017), di lavorare ancora fino al compimento dei 60 anni e mezzo , a quel punto fare in modo di percepire per due anni la Naspi e arrivare quindi a 62 anni e mezzo con una paga mensile , anche se bassa specie nelle ultime rate. A quel punto , cioe' a 62 anni e mezzo stare 6 mesi senza stipendio, rientrando , sempre se ho capito bene, nei requisiti dell' Ape social e di conseguenza , oltre alle trattenute sul sistema misto, averne si, ma non cosi gravose come se chiedessi l'Ape volontaria.
Mi dica gentilmente se cio' che ho scritto puo' corrispondere alla realta' o , come al solito, mi sono sbagliato.
Grazie, spero di disturbarla il meno possibile.
Alessandro.

Christian Citton ha detto...

Detta così è una soluzione senz'altro percorribile. Due specificazioni però, una buona e una meno:
1) Per pensioni fino a 1500€ lordi al mese non c'è trattenuta con l'APE Social
2) Attualmente il meccanismo dell'APE è previsto che funzioni come fase sperimentale e con questi requisiti fino al 31 dicembre 2018, oltre questa data ci sarà da vedere se verrà confermato, sospeso, modificato.

alessandro ha detto...

Bene, la ringrazio e spero che questa soluzione possa andare avanti oltre il 2018, permettendomi cosi' di avere una speranza.
In ogni caso avrei una penalita' in quanto supero i 1500 lordi, vado sui 1900 attualmente e mi auguro in caso che vada tutto bene, che questa penalita' non sia cosi' gravosa come fosse ape volontaria.
Molto gentile , coridali saluti.
Alessandro

Christian Citton ha detto...

Cordiali saluti anche a lei e grazie.