07 marzo 2023

Buoni Fruttiferi Postali: Imposta di Bollo e Tassazione Interessi

Tra le tasse che si pagano sui buoni fruttiferi postali c'è l'imposta di bollo, che a differenza del conto corrente o del libretto di risparmio non è fissa ma proporzionale (motivo per cui molti parlano di "patrimoniale"). In più c'è da pagare la tassa sugli interessi, più bassa che per altre tipologie di investimenti: tutti elementi da considerare per un corretto calcolo dei buoni fruttiferi postali e il relativo guadagno.

Calcolo imposta di bollo buoni fruttiferi postali

Il governo Letta nel 2014 ha aumentato l'imposta di bollo progressiva sugli investimenti dallo 0,15% allo 0,20% di quanto investito. Tra i prodotti che rientrano in questa categoria ci sono appunto i buoni fruttiferi postali, sui quali dunque c'è un'imposta di bollo pari allo 0,20% del valore nominale del buono.

I buoni postali garantiscono sempre il rimborso del 100% del capitale investito, anche se richiesto in anticipo rispetto alla scadenza e dunque con meno interessi.


In alcuni di questi casi potrebbe accadere che l'applicazione dell'imposta di bollo potrebbe portare ad un valore di rimborso netto inferiore al valore nominale sottoscritto: ma su iniziativa di Cassa Depositi e prestiti e Poste Italiane, in caso di rimborso anticipato, la parte di imposta di bollo che porta ad avere un valore netto di rimborso inferiore al capitale investito inizialmente non viene applicata.

Bisogna fare attenzione ad alcuni importantissimi elementi per un preciso calcolo dell'imposta di bollo sui buoni postali, in quanto c'è una soglia minima da superare e si deve far riferimento ai BFP con stessa intestazione.

Quella dell'imposta di bollo è una norma che deve essere spiegata bene, anche per libretti di risparmio (che in alcuni casi si sommano ai buoni postali), conti correnti e deposito, libretti di risparmio e altro: la guida Imposta di bollo investimenti e buoni postali spiega ogni dettaglio.

Esempio calcolo imposta di bollo sui buoni fruttiferi postali

La base per il calcolo dell'imposta di bollo sui buoni fruttiferi postali è l'intero portafoglio di buoni che si detiene, sommando i vari BFP e non considerandoli singolarmente, perché l'imposta di bollo si calcola su tutti i rapporti con stessa intestazione che si hanno presso lo stesso istituto.

I buoni postali sono emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti e possono essere cointestati tra non più di quattro cotitolari: la somma si fa tra quelli con stessa intestazione, dunque se ne avete alcuni solo vostri e alcuni cointestati con altre persone vanno considerati separatamente.


Se il totale dei buoni fruttiferi postali con stessa intestazione è sotto i 5000 euro non si paga l'imposta di bollo, se invece è uguale o superiore a tale soglia si deve applicare lo 0,20%, ovvero il 2 per mille. Con un totale di BFP di 10.000 euro il calcolo è 10.000 x 0,002 = 20 euro.

Tassazione interessi buoni fruttiferi postali

La tassa sugli interessi dei buoni fruttiferi postali rientra nella normativa riguardante la tassazione delle rendite finanziarie: il governo Renzi dal 1 luglio 2014 ha aumentato dal 20% al 26% la tassa sugli interessi per molte tipologie di investimenti, ovvero obbligazioni bancarie, azioni, bond societari, dividendi, pronti conto termine, polizze di investimento, fondi comuni, conti deposito e conti correnti.

Invece la tassazione sugli interessi dei buoni postali è rimasta al 12,50% di quanto maturato a titolo di interesse, come per i Titoli di Stato (Btp, Bot, Cct), che non hanno subito questo aumento.
1 commento:
Anonimo ha detto...

Governo Renzi: Favola di Robin Hood "al contrario"...Rubo ai poveri per dare ai ricchi.
Ricordate i 1000 giorni di Renzi? tasse tasse tasse! Grazie Matteo, ci hai alleggerito anche del nostro sangue....
Vergognati!